Claudio Amendola e il suo sfogo sulle tasse: “più della metà dei miei guadagni se ne vanno, avrò solo 4 mila euro di pensione”



l’attore romano non risparmia critiche ai colleghi che non pagano le tasse come dovrebbero

“Se guadagno tre milioni in un anno, più della metà finisce in tasse”. Claudio Amendola, attore e contribuente esemplare, non ha peli sulla lingua quando si tratta di criticare i colleghi che cercano di aggirare il fisco. Nelle pagine del Messaggero, l’attore romano esprime la sua frustrazione: “Io guadagno e pago tutto a mio nome. Ci sono persone molto più ricche di me che fanno ricorso a società per ridurre le tasse. A volte mi sembra strano e quasi divertente pagare più tasse di loro”.



la pensione di amendola: “dopo 42 anni di lavoro, avrò solo 4 mila euro al mese”

Amendola riflette anche sulla sua futura pensione: “Dopo 42 anni di lavoro e decine di milioni di euro versati, tra due anni avrò una pensione mensile di soli quattromila euro. Mi viene da pensare ai manager che ne prendono ottantamila”. Tuttavia, dal punto di vista professionale, non ha nulla di cui lamentarsi: “Faccio un lavoro che amo e non ho mai guardato al denaro. Ho sempre rispettato i miei contratti. Ora dirigo anche le serie televisive in cui recito”. Nonostante l’attesa per il ritorno della serie “I Cesaroni”, l’attore e regista continua a lavorare incessantemente.

il rimpianto di amendola: “avrei dovuto continuare gli studi”

Uno dei più grandi rimpianti di Amendola è non aver continuato gli studi dopo la scuola media: “Avrei dovuto proseguire”. L’infarto che ha subito nel 2017 lo ha segnato profondamente, soprattutto nei primi tempi: “Per i primi tre anni ho vissuto con la paura di ogni piccolo dolore intercostale, poi sono tornato ad essere me stesso. I controlli periodici che faccio mi dicono che è tutto a posto – conclude Claudio Amendola – Non sono mai stato operato e i miei valori sono perfetti. L’infarto è stato causato dallo stress”.



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