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“È il mio turno di parlare”: 12 anni dopo l’omicidio di Melania Rea, Salvatore Parolisi rompe il silenzio



Emergono nuove dichiarazioni da Salvatore Parolisi riguardo all’omicidio di Melania Rea. Le sue parole sono state rivelate durante l’episodio di “Chi l’ha visto” del 5 luglio 2023.



Rivisitando il tragico evento

Il 18 aprile 2011, la vita della 29enne Melania Rea è stata brutalmente interrotta. Il suo corpo fu ritrovato nei boschi di Ripe di Civitella, vittima di un crudele attacco che la vide ricevere 35 coltellate e essere sfregiata con una siringa. In quel momento, Melania si trovava sul Colle San Marco di Ascoli Piceno con il marito, Salvatore Parolisi, allora 30enne caporalmaggiore del Rav Piceno, e la loro figlia Vittoria, di soli 18 mesi.

La svolta avviene il 2 agosto dello stesso anno, quando il gip conferma l’arresto di Parolisi, sospettato di aver assassinato la moglie. Il processo inizia il 27 febbraio 2012 e si conclude il 26 ottobre dello stesso anno con la condanna all’ergastolo per Parolisi, che ha sempre mantenuto la sua dichiarazione di innocenza.

Parolisi rompe il silenzio: nuove dichiarazioni dopo 12 anni

Dopo tanti anni di silenzio, Parolisi decide di parlare. L’uomo ha scelto di farlo dopo aver scontato 12 dei 20 anni di carcere previsti dalla sentenza. Al momento, Parolisi può usufruire di permessi giornalieri e lasciare la struttura carceraria dove è rimasto recluso.

Parolisi fronte alle telecamere di “Chi l’ha visto?”

È proprio durante uno di questi permessi premio che Parolisi ha deciso di interrompere il silenzio, affrontando per la prima volta dopo tanti anni le telecamere di “Chi l’ha visto”. Per Federica Sciarelli, questo rappresenterà un momento di intervista particolarmente delicato nella storia del programma più seguito dal pubblico italiano.

Le parole di Michele Rea, fratello di Melania

Mentre attendiamo l’intervista a Salvatore Parolisi, risuonano le parole di Michele Rea, fratello di Melania, pronunciate al momento della sentenza sul cognato: “Per noi sarebbe come uccidere di nuovo Melania. La pena non è stata esemplare, ma ora concedere anche dei premi significa dimenticare chi è la vera vittima”.

Continua: “Credo che questo sia un pensiero non solo mio, ma di tutti gli italiani che si immedesimano con la famiglia Rea, perché un lutto del genere può capitare a tutti. I giudici che valuteranno se concedere o meno i permessi dovrebbero riflettere su ciò che ha fatto Parolisi, che tra l’altro non si è mai pentito: ha ucciso la moglie e lasciato senza madre una bambina di appena due anni”.



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