Il dramma di Rossana: costretta a vivere in manicomio per 30 anni per una malvagia decisione del marito



Rossana ha vissuto un’esperienza terribile che ha segnato la sua vita per sempre. Oggi, anziana e tranquilla, trascorre le sue giornate in una casa di riposo a Castel di Guido, ma il suo passato è stato molto diverso. Per ben tre decenni, è stata rinchiusa nel manicomio Santa Maria della Pietà di Roma, il più grande d’Europa, insieme ad altre donne considerate “scomode” e “escluse dalla società”. Lì, ha dovuto affrontare una realtà fatta di segregazione, stigmatizzazione e violenza.



La città dei pazzi

Il manicomio Santa Maria della Pietà era un luogo spaventoso, con 35 padiglioni all’interno di un parco di 150 ettari. Rossana era stata internata lì nel 1967, all’età di 22 anni, perché considerata “instabile”, “incoerente” e “capricciosa” dal marito, stanco del suo comportamento. Purtroppo, in quegli anni, bastava poco per finire in manicomio, come dimostrano i sintomi denunciati dagli uomini: loquace, instabile, incoerente, stravagante, capricciosa, eccitata, insolente, indocile, bugiarda, impertinente, cattiva, prepotente, ninfomane, impulsiva, nervosa, erotica, allucinata, irrequieta, ciarliera, irriverente, petulante, maldicente, irosa, piacente, smorfiosa. Irritabile, clamorosa, minacciosa, rossa in viso, esibizionista, menzognera, dedita all’ozio, civettuola.

Una vita rubata

Rossana ha trascorso 30 anni della sua vita nel manicomio Santa Maria della Pietà. Nonostante fosse sana come un pesce e non avesse alcun bisogno di cure psichiatriche, è stata costretta a subire le violenze e le umiliazioni di una realtà che la considerava un’indesiderata. Il figlio della signora ha raccontato che i suoi genitori litigavano molto quando lui era bambino e che il padre aveva deciso di far internare la moglie per liberarsi di lei. Una scelta crudele che ha privato Rossana di molti anni della sua vita e che ha lasciato un segno indelebile nella sua esistenza.

Un futuro migliore

Fortunatamente, l’incubo di Rossana è terminato quando il manicomio Santa Maria della Pietà ha chiuso i battenti. Oggi, la signora trascorre le sue giornate in una casa di riposo dove può finalmente godersi la tranquillità e la serenità che le sono state negate per tanto tempo. La sua storia è un monito sulla necessità di tutelare i diritti delle persone più vulnerabili e di non permettere che situazioni come quella vissuta da Rossana possano ripetersi in futuro.



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