L’ultima sconvolgente testimonianza di Impagnatiello: “Ho ucciso Giulia per non farla soffrire”



Una versione distorta dei fatti

Durante l’interrogatorio con i magistrati, Alessandro Impagnatiello ha presentato la sua versione dei fatti riguardo all’omicidio di Giulia Tramontano, ma molte sono ancora le zone d’ombra che avvolgono questa terribile vicenda. L’uomo ha persino dichiarato di aver trasportato il cadavere della sua compagna nel bagagliaio dell’auto. I giudici stanno allertando l’opinione pubblica: “Soggetto manipolatore e crudele”.



Secondo la sua testimonianza, mentre si dirigeva verso la sala da pranzo con un coltello che stava utilizzando per tagliare pomodori, Giulia si infliggeva dei tagli alle braccia, dicendo di non voler più vivere. Si era già ferita al collo e, avvicinandomi a lei, ho inflitto io stesso tre o quattro colpi nella stessa zona per evitare che soffrisse ulteriormente. Questa è la sua versione dei fatti riguardo all’omicidio di Giulia Tramontano. Una versione che si basa ancora una volta sul presunto squilibrio mentale della donna, evocato dall’assassino davanti alla sua seconda fidanzata. Tuttavia, oltre a non rappresentare alcuna giustificazione, questa versione è piena di contraddizioni.

Il mistero del corpo occultato

Resta ancora avvolto nel mistero il modo in cui Alessandro Impagnatiello ha gestito il corpo di Giulia. Secondo quanto dichiarato ai pubblici ministeri, l’uomo avrebbe nascosto il cadavere dapprima in un “box”, cercando di bruciarlo con della benzina, poi in una “cantina” e infine nel “bagagliaio” della sua auto. Questo è andato avanti per due giorni, fino alla notte di mercoledì quando, intorno alle 2:30, ha deciso di disfarsi del corpo nel luogo in cui è stato successivamente trovato, luogo che l’assassino affermava di “conoscere bene”. Emerge addirittura il dettaglio più macabro di tutto l’episodio: l’uomo avrebbe girato con il cadavere di Giulia nel bagagliaio, come da sua stessa ammissione. “Da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedì, ho comunque utilizzato l’auto, circolando con il cadavere nel bagagliaio”, ha confessato ai magistrati.

La visione dei pubblici ministeri: “Impagnatiello è un soggetto manipolatore pericoloso”

Secondo i pubblici ministeri che stanno conducendo l’inchiesta, Alessandro Impagnatiello ha dimostrato una “spiccata capacità manipolatoria e ingannatrice”. Il trentenne è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, nonché da “motivi futili” e “crudeltà”, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso, a causa della morte della sua fidanzata Giulia Tramontano, che era incinta di sette mesi.

Nella documentazione dell’inchiesta, sono presenti numerose incongruenze tra la versione fornita dall’uomo quando la ventinovenne era scomparsa e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza analizzate dagli investigatori. Ad esempio, alcune immagini lo mostrano uscire di casa intorno alle 7 del mattino di domenica 28 maggio con “due involucri” contenenti “materiale compatibile con un mucchio di vestiti”. Ora, la versione dell’uomo verrà confrontata con le prove investigative e le testimonianze degli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta.



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