Milena Santirocco confessa: il sequestro era un’invenzione, il vero intento era il suicidio



Milena Santirocco, maestra di ballo di Lanciano, ha rivelato di non essere stata rapita ma di aver tentato il suicidio, in un drammatico cambio di narrazione rispetto alle dichiarazioni precedenti. Scomparsa due domeniche fa e ritrovata sabato sera a Castel Volturno, la storia di Santirocco ha tenuto in ansia la comunità.



Durante un interrogatorio protrattosi per otto ore nella serata di ieri, Santirocco ha confessato di aver inventato la storia del suo sequestro, raccontando inizialmente alle autorità di essere stata rapita da due individui incappucciati che avrebbero tentato di annegarla. “Ero disperata, volevo togliermi la vita,” ha ammesso, svelando la verità dietro la sua sparizione.

Le ricerche di Milena erano cominciate quando la sua Renault Clio fu trovata in un parcheggio lungo il litorale di Torino di Sangro Marina, un luogo che la donna amava frequentare. Dopo un pranzo apparentemente normale con i suoi figli, aveva detto di volersi recare in quella zona costiera, forse per una passeggiata rilassante. Tuttavia, da quel momento il suo cellulare cessò di trasmettere segnali, con l’ultimo aggancio registrato alle 18:37 di quel giorno.

Le incongruenze nelle sue iniziali dichiarazioni e altri dettagli ambigui avevano iniziato a sollevare dubbi tra gli investigatori. Alla fine, la sua ricomparsa, bagnata e ferita a Castel Volturno, e le successive ammissioni hanno chiarito il quadro di una situazione molto diversa da quella che aveva descritto inizialmente. Santirocco ha raccontato di aver tentato il suicidio gettandosi in uno stagno, per poi decidere di inventare il racconto del rapimento dopo non essere riuscita nel suo intento.

La procuratrice che segue il caso ha confermato che, nonostante le circostanze, Milena sta ora bene e è stata riaffidata alla sua famiglia. Questa svolta nel caso apre nuove questioni sulle condizioni psicologiche di Santirocco al momento degli eventi e sul supporto che potrebbe essere necessario per lei in futuro. Nel frattempo, la comunità locale e i media continuano a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda tanto complicata quanto dolorosa.



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