Otto Frank: La Vita del Padre di Anna Frank



La Biografia di Otto Frank

Nato il 12 maggio 1889, Otto Frank è stato una figura influente nel mondo degli affari, nonostante le sue radici ebree. Il suo nome è per sempre legato al diario di sua figlia Anna, un documento toccante sull’Olocausto che Otto decise di pubblicare dopo la guerra.



La famiglia Frank era benestante, con il padre di Otto che dirigeva una grande banca. Otto, dopo aver ottenuto il diploma nel 1908, si iscrisse all’Università di Economia. Ma la sua esperienza universitaria fu breve, poiché decise presto di entrare nel mondo del lavoro nel settore bancario. Tuttavia, un evento tragico, la morte di suo padre, lo costrinse a tornare in Germania dopo un breve tirocinio negli Stati Uniti. Anche se inizialmente aveva deciso di rimanere in America, alla fine fece ritorno in patria.

La Prima Guerra Mondiale e il Ritorno in Germania

Durante la Prima Guerra Mondiale, Otto fu inviato in Francia come aspirante ufficiale. Sorprendentemente, riuscì a sopravvivere all’orrore della guerra e al suo ritorno in Germania si trovò a dirigere la banca di famiglia.

L’Olocausto: Una Svolta Drammatica

Il 1942 segnò una svolta drammatica nella vita della famiglia Frank. Margot, la sorella maggiore di Anna, ricevette una lettera che li costrinse a nascondersi. Il loro rifugio segreto fu sopra gli uffici di Otto. Non erano soli, poiché condivisero questo nascondiglio con altri quattro ebrei. Durante questi due anni di clandestinità, Anna scrisse il celebre diario che sarebbe diventato un simbolo dell’Olocausto.

Tuttavia, questo rifugio non garantiva la loro sicurezza a tempo indeterminato. Il 4 agosto 1944, la Gestapo fece irruzione, arrestando tutti gli occupanti. Dopo un terribile periodo nei campi di concentramento, solo Otto Frank tornò a casa, scoprendo di essere l’unico sopravvissuto della sua famiglia.

La Vita Personale di Otto Frank

Il 12 maggio 1925, Otto Frank sposò Edith Hollander, da cui ebbe due figlie: Margot nel 1926 e Annelies Marie, conosciuta universalmente come Anna Frank, nel 1929. Dopo la guerra e la scoperta dell’atroce destino della sua famiglia, Otto fu riconsegnato al diario di Anna da un suo segretario. Decise quindi di pubblicarlo nel 1947 con il titolo “Il diario di una ragazza”, contribuendo a sensibilizzare il mondo sull’orrore dell’Olocausto.

Nel 1953, Otto decise di risposarsi e si trasferì in Svizzera, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita in serenità. Morì a Basilea nell’agosto del 1980, ma la sua memoria e quella della sua famiglia vivono ancora grazie al toccante racconto di sua figlia.



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