Pensioni 2024: Assegni più alti a rischio! Quota 103 e Ape Sociale confermate ma con una stretta imminente



La riforma delle pensioni 2024 vede la conferma di Quota 103 e dell’Ape Sociale, con un occhio di riguardo verso le fasce più deboli. Tuttavia, emerge una preoccupazione per gli assegni più elevati. Scopriamo insieme tutti i dettagli.



Quota 103: Una Conferma Attesa

La Manovra 2024 prevede la proroga di Quota 103, permettendo l’uscita anticipata dal lavoro con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Questa misura mira a fornire un sostegno concreto a chi desidera un’anticipazione del riposo pensionistico.

Ape Sociale e Ape Rosa: Focus sulle Categorie Fragili

L’Anticipo Pensionistico Sociale (Ape Sociale) riceve un rafforzamento, estendendo il beneficio anche alle lavoratrici, con l’introduzione dell’Ape Rosa. Questa novità rappresenta un passo avanti verso la tutela delle categorie più vulnerabili sul fronte previdenziale.

Risorse e Indicizzazione: Il Nodo da Sciogliere

Per finanziare le misure previdenziali, il governo è alla ricerca di risorse. Una possibile soluzione potrebbe derivare da un rafforzamento delle regole di indicizzazione per l’adeguamento degli assegni al costo della vita.

  • Scostamento di Bilancio: Approvato uno scostamento di bilancio di 15,7 miliardi, per un totale di circa 22-23 miliardi destinati alla Manovra 2024.
  • Priorità della Manovra: Tra le priorità, il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti con reddito annuo fino a 35mila euro, e l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef.
  • Decreto Fiscale: Il decreto fiscale collegato alla Manovra potrebbe vedere l’introduzione della minimum tax per le multinazionali e la revisione delle agevolazioni fiscali dal 1° gennaio 2024.

Assegni più Alti: Una Preoccupazione Crescente

La possibile stretta sugli assegni più alti rappresenta una delle preoccupazioni emerse, mettendo in luce la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze previdenziali.

Pensioni Minime: Verso un Obiettivo Ambizioso

L’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro al mese rappresenta un primo passo verso l’obiettivo di Forza Italia di raggiungere 1.000 euro, sebbene il quadro finanziario attuale limiti l’aumento a una cifra tra 650 e 700 euro al mese.



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