Una tranquilla giornata nelle campagne a nord-ovest di Praga si è trasformata in una tragedia di proporzioni impensabili. Un giovane, dopo aver ucciso il proprio padre e nascosto il corpo nel seminterrato di una villetta a Kladno, ha scatenato l’inferno. Armato di un fucile semiautomatico AR-15, si è recato nel centro della capitale ceca e ha compiuto una strage. Questo è stato uno dei giorni più oscuri nella storia del Paese, con un bilancio alla fine della giornata che contava oltre 15 morti e una trentina di feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche.
Una Giornata Drammatica
La drammatica giornata ha avuto inizio poco dopo mezzogiorno quando la polizia della Boemia ha ricevuto una chiamata da un cittadino che segnalava sparatorie provenienti da una casa a Kladno, una cittadina a quindici chilometri da Praga. All’arrivo della polizia, è stato scoperto il corpo di un uomo di 55 anni. All’interno della casa, è emerso un vero e proprio arsenale di pistole e fucili. Testimoni oculari hanno visto un giovane allontanarsi in auto dalla casa poco dopo gli spari, e la polizia ha emesso un ordine di ricerca per un giovane di 24 anni, David Kozak, lo stesso individuato come probabile autore dell’omicidio e potenzialmente armato e pericoloso.
Le ricerche di Kozak, tuttavia, non hanno portato a risultati positivi. Circa due ore dopo, il silenzio è stato rotto da colpi di arma da fuoco all’interno della Facoltà di Arte dell’Università Karlova, situata nel centro storico di Praga, a poche centinaia di metri dalla storica piazza Jan Palach. Lo scenario è diventato rapidamente caotico, con studenti in cerca di rifugio sui cornicioni degli edifici. Il ventiquattrenne è riuscito a raggiungere il tetto dell’edificio dell’ateneo e ha sparato indiscriminatamente sulla folla.
Il Terrore a Praga
Durante l’attacco, sono state scattate foto che ritraggono Kozak mentre impugna il suo fucile, indossando una camicia nera. Video pubblicati sui social media hanno documentato il panico in strada e centinaia di persone in fuga lungo il ponte Carlo che attraversa il fiume Moldava. Alcuni studenti hanno barricato le porte delle aule con tavoli e sedie per proteggersi.
La Fuga e la Fine
Una volta scattato l’allarme, l’area è stata isolata, e le forze di sicurezza hanno circondato l’edificio. Sembrerebbe che Kozak, vedendosi circondato, abbia scelto di togliersi la vita prima che la polizia potesse arrestarlo. Nonostante la violenza dell’attacco, nessun agente di polizia è rimasto ferito durante l’operazione.
La sparatoria ha lasciato almeno quindici morti nelle aule e nei corridoi dell’Università di Karlova, e decine di feriti, di cui dodici sono stati sottoposti a intervento chirurgico in tre ospedali della città a causa della gravità delle loro ferite. Gli artificieri sono intervenuti nell’edificio per garantire che non vi fossero ordigni nascosti.
Un Atto Isolato e Preparato
Gli investigatori ritengono che Kozak non fosse legato a gruppi terroristici e agisse da solo. Messaggi trovati sul suo canale Telegram indicano che aveva pianificato l’attacco in anticipo. Le autorità ceche hanno ricevuto messaggi di condoglianze dalle cancellerie di tutta Europa e dai vertici dell’Unione europea.
Una giornata di orrore ha colpito Praga, lasciando cicatrici profonde in una delle città più belle d’Europa.



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