Tiziano Ferro e la lotta contro l’alcol: “Desideravo la morte, ma ho smesso”



Il celebre cantante Tiziano Ferro condivide la sua battaglia contro l’alcolismo, celebrando i sette anni di sobrietà e condividendo la sua esperienza con i fan su Instagram.



Tiziano Ferro

La confessione di un artista

Tiziano Ferro ha sempre parlato apertamente dei suoi problemi con l’alcol. “Ero un alcolista e desideravo la morte”, rivela nel documentario dedicato alla sua vita. “Una sera la band mi convinse a bere. E da quel momento non mi sono più fermato”. Questo è stato l’inizio di un percorso personale che ha avuto ripercussioni sulla sua vita quotidiana. L’alcol, secondo Ferro, dà poco e toglie molto: “Bevevo quasi sempre da solo. L’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a desiderare la morte sempre più spesso”. Non passò molto tempo prima che iniziasse a notare altri effetti collaterali, oltre a quelli fisici ben noti: “Ho perso opportunità e amicizie. Ero un alcolista. L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti”.

Sette anni senza alcol

Oggi Tiziano Ferro celebra i sette anni trascorsi dall’ultimo bicchiere di alcol. “Sette anni dall’ultimo bicchiere e dal primo giorno con la serenità di accettare le cose che non posso cambiare. Semplicemente e onestamente, solo grato”. Ritrovare la gioia di vivere partendo da zero, demolendo quelle ‘sciocche’ certezze fragili che le dipendenze offrono, non è un percorso facile. Ecco perché molti ricadono nel vizio, ma non lui. Tiziano Ferro ha condiviso questo post sul suo profilo Instagram. Il cantante ha 43 anni ed oggi ha finalmente ritrovato l’equilibrio.

Disturbi alimentari e alcolismo nella vita quotidiana

Nemmeno la fine della relazione con il marito Victor Allen è riuscita a farlo ricadere in tentazione. L’ex coppia ha due figli e oggi il cantante è un padre responsabile. E poi, il trauma vissuto è stato troppo forte per poter sbagliare ancora: “Nessuno poteva sopportarmi quando bevevo – ha detto, ricordando -. E chi ci riusciva o aveva pietà, o era come me. O più disperato di me”. Non riusciva a dare voce a “quella disperazione”, c’è stato bisogno dell’astinenza forzata per arrivare alla conclusione corretta: “Oggi che non bevo da diversi anni ho capito che quella disperazione aveva un senso, uno solo: aiutare qualcun altro…Io devo smettere di bere, mi ripetevo. Avevo le transaminasi alte. Iniziavo ad avere problemi di fegato. Non volevo morire per una cosa simile. No”.

Nel raccontare la sua storia, Tiziano si rivela come sempre un esempio per chiunque abbia vissuto o stia vivendo situazioni simili. Non si trattava solo di problemi con l’alcol, Ferro ha lottato anche contro i disturbi alimentari per molto tempo. “Quando ho cominciato la carriera, c’era qualcosa nell’aria, qualcosa di non detto, alla fine ho capito qual era il problema per loro, perché non si muoveva niente: ero troppo grasso”, ha detto tempo fa. Quindi sono insorti i disordini alimentari: “Non mi godevo niente di quello che mi succedeva perché pensavo sempre al cibo. Avevo fame e mangiavo poco o niente per non ingrassare”. Aveva perso la lucidità, entrarono in gioco due componenti letali per la salute psicologica: l’ansia e la paura.

“Non riuscivo a non bere ma invidioso di chi, di fronte a un momento di vuoto, lo accetta per quello che è e va incontro a ciò che la giornata non ha da offrire. L’ignoto. Ma gli alcolisti non contemplano l’ignoto. Ogni notte pensavo: da domani ricomincia la guerra. La guerra a immaginarmi nel mondo senza l’alcol, a immaginarmi tra la gente senza bere ma senza sottrarmi”.

L’artista finì in ospedale: “Ma la verità è che ero come tutti quelli che bevono. Ero come loro. E quella dolente umanità era come me. Io ero un alcolista. E avevo solo trentaquattro anni”.



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