L’Accusa a Alessia Pifferi: Omicidio della Piccola Diana
Alessia Pifferi è accusata dell’omicidio della figlia di 18 mesi, Diana, lasciata sola in casa per giorni a Milano e morta di stenti. La trasmissione Iceberg, in onda su Telelombardia, ha svelato il contenuto di alcuni messaggi vocali inviati da Alessia a un’amica pochi giorni prima della tragica morte di Diana. In questi messaggi, Alessia parla di un battesimo, descritto come un evento meraviglioso che però non è mai avvenuto.
Il Bambino Fantasma: Un Modo per Racimolare Soldi?
Il 6 luglio 2022, Alessia Pifferi afferma: “Ho qui la bomboniera della Diana perché venerdì 8 luglio facciamo il battesimo alla chiesa di Bergamo”. Pochi giorni dopo, lascia la piccola Diana da sola in casa per sei giorni. La piccola viene trovata senza vita la mattina del 20 luglio.
Nei messaggi successivi, Alessia racconta del battesimo come se fosse stato celebrato: “È andata bene, adesso mi girano le foto perché con il telefono ne abbiamo fatte poche e qualcuna ce l’hanno fatta, non so come sono venute. Spero bene… Incrociamo le dita. Comunque è andato tutto bene, tutto splendido, tutto perfetto”.
Secondo gli inquirenti, Alessia Pifferi avrebbe inventato tutto questo, comprese le bomboniere appositamente realizzate, per racimolare soldi.
Una Vita di Lussi e Relazioni Complicate
Dalle informazioni emerse in aula, la donna si concedeva dei lussi: in casa c’erano diversi abiti da sera. Ha anche raccontato di un regalo fatto al compagno: un viaggio in limousine. Per raggiungere questi obiettivi, avrebbe accettato di fare sesso a pagamento con alcuni uomini.
La sua relazione con l’uomo con cui aveva una relazione era centrale per lei. “Io e il bergamasco ci siamo rimessi insieme, ci stiamo provando”, diceva all’amica via telefono. E ancora: “Mi auguro con tutto il cuore che con lui adesso le cose possano funzionare alla grande, come sembra che stanno andando. E tornare subito, con il suo tempo, a casa sua perché comunque io voglio andare via di qua. Non è più fattibile stare con la mia famiglia”.
Il Dolore della Famiglia
La famiglia di Alessia – la sorella e la mamma – non la perdonano. Hanno chiesto sin dall’inizio “una pena severa”. Alle udienze, la sorella indossa sempre una maglietta con stampato il volto della nipotina Diana. “Di lei non voglio più saperne – le disperate parole di mamma Maria – per me non esiste più. Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano. Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile”.
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