Chiara Ferragni, l’ospedale Regina Margherita ha ricevuto l’assegno da un milione di euro donato dall’influencer



Quel che doveva essere un pandoro dal sapore di Natale, colorato di rosa e ispirato alla magia delle festività, si è trasformato in un amaro guaio legale per Chiara Ferragni, una delle imprenditrici digitali più famose d’Italia. L’inchiesta sulla vendita del pandoro “Pink Christmas” di Balocco, promosso da Chiara Ferragni come un prodotto benefico, ha preso una svolta sorprendente, portando all’iscrizione nel registro degli indagati sia l’influencer che Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata dell’azienda dolciaria.



Un “Errore di Comunicazione” o Una Truffa?

Ciò che inizialmente era stato presentato come un “errore di comunicazione” è ora al centro di un’inchiesta per truffa aggravata. Ferragni aveva comunicato ai consumatori che i ricavi delle vendite del pandoro “Pink Christmas” sarebbero stati devoluti in beneficienza all’ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di apparecchiature mediche per bambini malati. Tuttavia, secondo l’Antitrust, la donazione era già avvenuta nel maggio precedente e ammontava solo a 50.000 euro, mentre l’influencer aveva pubblicizzato il prodotto sui social media con un compenso di un milione.

Un Caso di Truffa con Aggravante

L’accusa di truffa è ulteriormente aggravata dalla presunta minorata difesa dei consumatori, causata dai vantaggi ottenuti dall’autore del reato attraverso la promozione online del pandoro. Questo ha permesso l’apertura di un procedimento penale, anche in assenza di denunce da parte dei consumatori. Oltre alla truffa, è emersa la possibilità di contestare il reato di frode in commercio, che avrebbe richiesto una denuncia del Codacons in 104 procure italiane.

Il Silenzio sui Social

L’annuncio della multa a metà dicembre aveva già colpito duramente Chiara Ferragni, che era scomparsa dai social media per oltre due settimane. La notizia aveva portato a una fuga di quasi 200.000 follower, un colpo duro nonostante il suo vasto seguito online di 29,5 milioni di utenti.

Il Futuro dell’Inchiesta

Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, insieme ai loro team che hanno gestito la promozione del pandoro, saranno convocati nelle prossime settimane presso la Procura di Milano per rilasciare le loro dichiarazioni sull’intera vicenda. Inoltre, non è da escludere che altri prodotti venduti dall’influencer con scopi benefici possano finire sotto il controllo degli inquirenti. Tra questi, le uova di Pasqua Dolci Preziosi, i cui ricavi erano destinati a un’associazione che sostiene i ragazzi autistici, e le bambole Trudi vendute a favore dell’organizzazione no-profit Stomp Out Bullying.

Questa inchiesta continua a sollevare interrogativi sul confine tra comunicazione e inganno nell’era delle influencer digitali, e solo il futuro dirà come si concluderà questa storia.



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