Come finisce …E alla fine arriva Polly: il film è una storia vera?



Ah, il magico mondo di “E alla fine arriva Polly”! Un film che, tra volgarità, imbarazzi e cuori intrecciati, si trasforma in un inno all’imprevedibilità della vita. “Corri il rischio con me” sembra essere il messaggio segreto sussurrato tra le risate contagiose di Jennifer Aniston, Ben Stiller e un furetto un po’ cieco.



Nonostante le critiche impietose, il film ha conquistato il cuore del pubblico, incassando ben 170 milioni di dollari in tutto il mondo. Ma cosa lo rende così irresistibile? Bene, è tutto nel caos controllato di Reuben Feffer, interpretato da un Ben Stiller magistralmente simpatico e nevrotico. Ogni sera, il nostro eroe riponeva con cura ben 15 cuscini sul letto, ma tutto questo ordine viene spazzato via dall’arrivo di Polly, incarnata dalla incantevole Jennifer Aniston. L’ordine di Reuben è destinato a cedere il passo al caos, e la vita diventa improvvisamente molto più interessante.

In mezzo a gag esplicite e situazioni imbarazzanti, il film ci regala lezioni di vita nascoste dietro una risata. “Solo una persona su sei si lava le mani quando va in bagno”, ci ricorda Reuben, e sì, le verità sulla vita quotidiana vengono alla luce in modo divertente e imprevedibile. Incidenti intestinali, scoregge imbarazzanti e evacuazioni disastrose in case altrui diventano le pietre miliari di questa commedia che sfida il politically correct.

La storia di Reuben e Polly è un mix di comicità tipica anglosassone e momenti commoventi. Lei, che vive la vita come un gioco, incontra lui, l’assicuratore più prudente del pianeta. Ma l’incompatibilità apparente si trasforma in una danza comico-sentimentale che conquista il cuore degli spettatori.

Il film non esita ad esplorare l’imprevedibilità della vita e le stranezze delle relazioni umane. Una serata a cena diventa un’avventura culinaria surreale quando Reuben, affetto da fobia dell’igiene, è costretto a mangiare con le mani in un ristorante etnico. Le scene al limite dell’osé ci ricordano il tono di “Tutti pazzi per Mary”, eppure, sotto l’ilarità delle situazioni, emergono le sfumature della vita reale.

Il film, nonostante la sua aparente leggerezza, offre spunti di riflessione sulla necessità di abbracciare l’imprevedibilità e la spontaneità della vita. “E alla fine arriva Polly” è un inno alla risata, all’amore imprevisto e alle lezioni che la vita ci riserva quando meno ce lo aspettiamo.

Quindi, se ti senti un po’ come Reuben, ossessionato dall’ordine e dalla prevedibilità, forse è il momento di concederti un po’ di caos controllato. Abbraccia l’imprevedibile, ridi delle situazioni imbarazzanti, e chissà, potresti trovare la tua Polly in mezzo al disordine della vita.



Lascia un commento