Deceduta per negligenza in culla, l’autopsia incolpa i genitori: “Lesioni e fratture intenzionali sul corpo della bambina.”



Nel novembre del 2021, la tranquilla cittadina di Garlasco, situata in Lomellina, è stata scossa da una tragica notizia: una bambina di appena tre mesi è deceduta in circostanze allarmanti. I genitori trentenni della piccola sono ora sotto processo, accusati di aver causato la morte della figlia a seguito di presunti maltrattamenti.



La mattina del 28 novembre 2021, è stata la madre a fare la drammatica scoperta della sua bambina in culla, apparentemente cianotica e con gravi difficoltà respiratorie. Immediatamente è stata chiamata un’ambulanza e la piccola è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Matteo di Pavia. Nonostante i tentativi di rianimazione, la bambina è purtroppo deceduta poco dopo il suo arrivo in ospedale.

Più di due anni dopo l’incidente, i risultati dell’autopsia hanno rivelato dettagli scioccanti che hanno riorientato il caso. Nonostante l’assenza di segni evidenti di violenza esterna, l’esame ha evidenziato la presenza di fratture multiple e segni di deperimento, con un peso significativamente inferiore al normale per una bambina della sua età. Questi risultati hanno portato la Procura a procedere con l’accusa nei confronti dei genitori.

Attualmente, il caso è in fase di processo. La difesa ha richiesto un rito abbreviato, sperando in una procedura più rapida e possibilmente più mite. D’altra parte, l’accusa sostiene che i genitori siano direttamente responsabili della morte della bambina, attribuendo la causa a un grave caso di negligenza e maltrattamento.

Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile sulla comunità di Garlasco, evidenziando tematiche dolorose legate alla cura e alla sicurezza dei minori. Il caso continua a generare un vasto dibattito, non solo sulle circostanze specifiche della morte della bambina, ma anche sulle responsabilità e le protezioni legali per i più piccoli. Mentre il processo avanza, rimane la speranza che la giustizia possa fare luce su questa dolorosa vicenda e offrire una chiusura sia per la famiglia colpita sia per la comunità allargata.



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