“Facciamo un salto al fast food”, e dopo incendia l’automobile con le figlie al suo interno



In un tragico episodio avvenuto a Melbourne, Australia, Jasmine Thomas, originaria del Kuwait, ha compiuto un gesto estremo che ha portato alla morte di lei e delle sue due giovani figlie. La tragedia si è consumata dopo che la donna aveva comunicato al marito, James Swan Palakamannil, l’intenzione di portare le bambine a mangiare in un fast food.



Dopo aver annunciato i suoi piani, Thomas si è fermata in una stazione di servizio per acquistare benzina, che ha poi utilizzato per incendiare l’automobile in cui si trovava con le sue figlie, Carolyn di 3 anni e Evlyn di 6. La scelta di un luogo isolato per compiere il tragico gesto aggiunge un ulteriore livello di disperazione alla vicenda.

Il marito ha rivelato che Jasmine soffriva di depressione postpartum aggravata durante la pandemia di COVID-19, che ha trasformato in paranoia. Nonostante avesse cercato aiuto, incluso l’intervento della polizia e dei servizi di protezione dell’infanzia, la mancanza di una diagnosi formale e il suo rifiuto di impegnarsi attivamente nei servizi offerti hanno lasciato la famiglia priva del supporto necessario.

L’ispettore John Cain ha espresso frustrazione per l’incapacità di offrire un sostegno adeguato a Jasmine, sottolineando le complessità nel trattare casi di malattia mentale non chiaramente diagnosticata. Questo caso ha sollevato questioni critiche sui limiti del sistema di salute mentale e il bisogno di interventi più efficaci.

James Swan Palakamannil ha descritto il dolore insopportabile di perdere la propria famiglia in modo così tragico: “Vedere la bara con dentro tutte le tue persone amate ti cambia la vita. Non sarò mai più lo stesso. Rimarranno immagini su uno schermo.” Il 24 marzo, giorno dell’incidente, è stato descritto dal marito come il giorno in cui “il cielo è diventato più ricco di tre stelle”.

Questa dolorosa storia evidenzia l’importanza del supporto e dell’intervento tempestivo in situazioni di crisi di salute mentale, soprattutto in contesti di isolamento e cambiamento radicale delle condizioni di vita. È fondamentale che le comunità e le autorità sanitarie riconoscano i segnali di allarme e agiscano per prevenire tragedie simili in futuro.



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