Impossibilitato a trovare camerieri, un ristoratore “si ritrova costretto” a impiegare 2 robot: “I giovani richiedono i weekend liberi, pur offrendo loro 1500 euro al mese”



A Sorrento, le recenti dichiarazioni di Mario Perlato, proprietario del ristorante “La terrazza delle sirene”, hanno scatenato un acceso dibattito. Dopo un lungo e infruttuoso tentativo di reclutamento, Perlato ha optato per l’acquisto di due robot al costo di 18mila euro ciascuno, per un totale di 36mila euro, sostituendo i camerieri tradizionali. Questa decisione radicale è stata presa in seguito alla difficoltà di trovare giovani disposti a lavorare nei fine settimana e durante i periodi festivi, periodi di picco per il settore ristorativo.



Compra dei robot al posto dei camerieri: i motivi della scelta

Il ristoratore ha spiegato che la scelta di investire in robot è stata un’alternativa necessaria alla mancanza di disponibilità lavorativa, particolarmente nei giorni di maggiore affluenza come i weekend. “I giovani sono interessati ai weekend liberi e non al servizio, quando invece il nostro è un lavoro che si svolge per lo più quando gli altri sono in vacanza e nei giorni di festa”, ha commentato Perlato. Nonostante l’offerta di un contratto regolare di otto mesi all’anno, più eventi extra, con uno stipendio iniziale tra i 1.500 e 1.600 euro, la risposta è stata insufficiente.

Le critiche

Non tutti hanno accolto positivamente l’introduzione dei robot nel settore dell’ospitalità a Sorrento, città nota per la sua calda accoglienza. Critici locali sostengono che “Sorrento ha il culto dell’accoglienza, anche un caffè servito da un bar ha uno charme particolare. Dai Grand Tour settecenteschi, infatti, i sorrentini sanno come trattare gli stranieri”. Tuttavia, Perlato ribadisce che l’uso dei robot è inteso solo come un supporto e non come sostituti completi del personale umano. “I robot possono accompagnare i clienti al tavolo e portare i piatti, ma la gentilezza e la simpatia di chi svolge questo lavoro con passione sono insostituibili”, ha precisato.

L’introduzione dei robot nella ristorazione di Sorrento rappresenta un esempio di come le nuove tecnologie possano influenzare anche settori tradizionalmente legati all’interazione umana. Mentre il dibattito continua, resta da vedere come questa scelta impatterà l’esperienza complessiva dei clienti e se la tendenza verrà adottata anche da altri ristoranti nella regione. Questo caso solleva questioni importanti riguardo al futuro del lavoro nel settore dell’ospitalità e al bilanciamento tra innovazione tecnologica e tradizione nel servizio.



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