Controcopertina

«Sono genitore di una bambina di due anni e odio profondamente mia figlia: non l’ho desiderata ma mia moglie insisteva. Mi ha stravolto la vita»



L’arrivo di un bambino solitamente trasforma radicalmente le dinamiche familiari. Mentre molte persone si adattano col tempo, per altre la tranquillità non arriva mai. Questo è il caso di un uomo che ha recentemente condiviso l’angoscia che la paternità gli provoca e come questa ha influenzato la sua vita e il suo matrimonio.



Papà e figlia

Attraverso un post sul noto forum ‘Reddit’, un utente ha confessato di odiare sua figlia piccola e di rimpiangere profondamente di essere diventato padre. «Non sono mai stato molto interessato ad avere figli, ma mia moglie lo era, quindi ho accettato», inizia così il suo racconto. L’uomo descrive l’arrivo della sua prima figlia, ora quasi di due anni, come devastante per il suo matrimonio e confessa di non essere mai riuscito ad adattarsi al ruolo di padre: «Pensavo che prima o poi mi sarei abituato, ma non è successo. Odio essere padre. Ho paura di tornare a casa e dovermi prendere cura di lei. Non sento alcun calore quando la stringo, solo una profonda paura».

L’impatto sul matrimonio

Il cambiamento più difficile della sua nuova vita, racconta, è stata la perdita del rapporto con sua moglie. Secondo lui, la moglie ha dedicato tutto il suo tempo e le sue energie alla cura della bambina, relegandolo in secondo piano. «Non facciamo quasi più niente che non implichi prenderci cura della bambina. È ossessionata dalla figlia», spiega con amarezza.

Alla disperata ricerca di consigli, l’uomo chiede alla fine del post se qualcuno ha vissuto una situazione simile e se le cose migliorano con il tempo. La risposta della comunità di Reddit è stata molto varia.

Molti utenti hanno suggerito di cercare aiuto professionale: «So che anche gli uomini possono soffrire di depressione postpartum. Consiglierei di parlare con qualcuno del tuo declino della salute mentale», ha commentato un utente.

Altri utenti hanno sottolineato la necessità di comunicare i propri sentimenti alla moglie e di trovare modi per riconnettersi come coppia senza la presenza costante della bambina. Diverse risposte hanno messo in guardia sulle conseguenze del non affrontare questi problemi: «Questo è l’esempio perfetto del motivo per cui le persone non dovrebbero stare insieme quando hanno opinioni diverse sull’avere figli. Ora, questo bambino proverà risentimento per tutta la vita», ha scritto un altro utente.

La paternità

La confessione di questo padre mette in luce una realtà spesso poco discussa: la difficoltà e la complessità emotiva che può accompagnare la paternità. Mentre la maggior parte delle storie di genitorialità sono incentrate su gioie e momenti felici, è importante riconoscere che non tutti vivono la stessa esperienza, che per alcuni può rappresentare un percorso difficile e solitario. La sua testimonianza serve da promemoria che ogni genitore può affrontare sfide uniche e che è fondamentale cercare supporto quando necessario.

Le possibili soluzioni

  • Terapia di coppia: Affrontare insieme le difficoltà può aiutare a ricostruire il rapporto e trovare un equilibrio nella nuova dinamica familiare.
  • Supporto psicologico: Consultare un professionista per affrontare i sentimenti negativi legati alla paternità e migliorare la salute mentale.
  • Comunicazione aperta: Parlare onestamente con la propria partner dei propri sentimenti può aiutare a comprendere meglio le rispettive esigenze e trovare soluzioni condivise.
  • Tempo per sé stessi: Dedicare del tempo alle proprie passioni e interessi personali può aiutare a ridurre lo stress e ritrovare un equilibrio.

La storia di questo padre evidenzia quanto possa essere complessa e sfidante la paternità per alcune persone. È essenziale riconoscere e rispettare le diverse esperienze genitoriali, offrendo supporto e comprensione a chi affronta difficoltà nel loro percorso. Solo così si può sperare di costruire un ambiente familiare più sereno e armonioso per tutti i suoi membri.



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