Teramo, ceffoni alla figlia che non pulisce i piatti: «Aggredita per anni da madre e fratello»



Ha rotto il silenzio solo al pronto soccorso, raccontando ai sanitari dei presunti maltrattamenti subiti in casa da sua madre e dal fratello albanesi. Le botte, motivati dalla disobbedienza, erano inflitte perché la ragazza non rispettava le regole familiari: rientrare in orario e aiutare con i compiti domestici.



Il caso, risalente al 2020 e ambientato a Bellante, è ancora in fase di indagine. Il padre della giovane ha respinto le accuse della figlia, mettendo in dubbio la veridicità delle testimonianze.

La procura ha richiesto gli atti per valutare eventuali accuse di falsa testimonianza e calunnia nei confronti dei verbalizzanti. Il padre ha testimoniato di non aver mai visto violenza in casa, contraddicendo le dichiarazioni precedenti.

Madre e figlio sono imputati e difesi dall’avvocato Antonio Di Gaspare. La ragazza non si è costituita parte civile nel processo.

Questo caso illustra le complessità delle dinamiche familiari e le sfide nel determinare la verità in situazioni conflittuali.



Lascia un commento