Tu sai chi è Antonio Mancini ex della banda della Magliana? Moglie, figlia e Fake della sua morte



Il Mistero di Antonio Mancini: Smentita Ufficiale sulla sua Morte



Antonio Mancini, noto con i soprannomi di ‘Accattone’ e ‘zio Nino’, ha recentemente fatto parlare di sé in un contesto alquanto insolito. Nel pomeriggio del 2 gennaio, una serie di voci ha iniziato a circolare riguardo la sua presunta morte. Mancini, figura emblematica della Banda della Magliana e collaboratore di giustizia dal 1994, ha però prontamente smentito queste affermazioni, dichiarando di essere “vivo e vegeto”.

Antonio Mancini: Tra Vita Reale e Fiction Nato nel 1948 e originario di un piccolo paese della provincia di Pescara, Mancini si è trasferito a Roma da bambino. È entrato a far parte della Banda della Magliana all’inizio degli anni ’80, insieme a personaggi come Franco Giuseppucci, Danilo Abbruciati, Maurizio Abbatino e Enrico De Pedis. Il suo personaggio ha ispirato anche la figura di ‘Ricotta’ nel noto libro ‘Romanzo Criminale’ di Giancarlo De Cataldo.

Dalla Morte Falsamente Dichiarata alla Verità La notizia del suo decesso è stata rapidamente diffusa da numerosi media, che lo indicavano morto a Roma all’età di 85 anni. Tuttavia, Mancini ha smentito personalmente queste affermazioni, scherzando su una chat con alcuni conoscenti. La notizia è stata etichettata come una “bufala” dal giornalista Gianluca Zanella, che ha avuto modo di parlare direttamente con Mancini.

Collaboratore di Giustizia e Autore Nel 1994, Mancini ha intrapreso un importante percorso come collaboratore di giustizia, fornendo rivelazioni su vari casi, incluso il delitto Pecorelli e il ruolo della Banda della Magliana nelle indagini sulla prigionia di Aldo Moro. Ha anche contribuito con dichiarazioni sul caso di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983.

Una Nuova Vita Dopo la Giustizia Oggi Mancini vive a Jesi, nelle Marche. Dopo aver saldato il suo debito con la giustizia, ha intrapreso un percorso di riscatto, dedicandosi al sociale e diventando autore di diversi libri.


La vicenda di Antonio Mancini dimostra quanto facilmente una notizia possa trasformarsi in una “fake news”. La sua storia, però, va oltre la semplice smentita di una notizia infondata, offrendo un esempio di redenzione e cambiamento.



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