Colpita da un ictus spinale durante una vacanza a Cipro, Caroline Burson, 53 anni, ha vissuto un percorso lungo e doloroso per riconquistare la propria indipendenza.
Colpita da un ictus a Cipro: la diagnosi e i primi passi della lotta
Caroline Burson, 53enne britannica, ha vissuto un’esperienza drammatica durante una vacanza a Cipro. Mentre si stava lavando i capelli, ha improvvisamente avvertito il braccio addormentarsi, seguito dalla paralisi completa dal collo in giù. Colpita da un ictus spinale, è stata trasportata d’urgenza nel Regno Unito, dove è iniziata la sua lunga battaglia per tornare a camminare.
L’ictus spinale si verifica quando il flusso sanguigno verso la colonna vertebrale viene interrotto, solitamente a causa di un coagulo di sangue o di un’emorragia. Le conseguenze possono essere devastanti, come nel caso di Caroline, che si è ritrovata immobilizzata e costretta ad affrontare un lungo percorso di riabilitazione.
Il ricovero e il percorso riabilitativo
Dopo il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Southampton, Caroline ha trascorso le prime quattro settimane sotto osservazione. Successivamente, è stata ammessa all’unità di riabilitazione spinale Duke of Cornwall presso Salisbury, dove ha ricevuto una notizia devastante dal suo consulente medico: “Non c’è guarigione”. Nonostante la diagnosi, Caroline ha espresso un unico desiderio: uscire dalla struttura camminando.
Il percorso riabilitativo è stato estenuante, sia mentalmente che fisicamente. “Imparare di nuovo a camminare e riportare il mio corpo alla vita è stata una sfida enorme”, ha raccontato. Dopo sette mesi di terapia intensiva, Caroline ha compiuto i suoi primi passi, dimostrando una determinazione straordinaria.
La vita dopo l’ictus: progressi e nuovi obiettivi
Ad aprile, Caroline ha subito un intervento chirurgico al braccio sinistro, volto a trasferire tendini per recuperare parte della mobilità. L’inizio della fisioterapia rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di riacquistare pienamente l’uso del braccio. “Il supporto straordinario di medici, fisioterapisti e infermieri è stato fondamentale”, ha dichiarato, aggiungendo che il sostegno della sua famiglia, compreso il compagno Richard, la sorella Sarah Mangham e i figli Will e Sophie, le ha dato la forza di continuare.
Caroline è tornata a casa a febbraio 2024, e solo il 16 agosto, dopo 14 mesi, è riuscita a riprendere il lavoro. “Tornare alla mia vita normale è stato straordinario, ma il viaggio è tutt’altro che finito”, ha detto.
Durante il difficile periodo di recupero, Caroline ha trovato conforto nelle amicizie di lunga data con le “ragazze della baia G”, un gruppo di amiche che l’hanno sostenuta tra lacrime e risate. “Hanno reso il percorso più sopportabile”, ha spiegato.
Gli esperti medici sottolineano che gli ictus spinali, sebbene rari, possono avere conseguenze devastanti. L’esperienza di Caroline mette in evidenza l’importanza di diagnosi rapide e percorsi di riabilitazione adeguati. “Il recupero richiede tempo e determinazione, ma il supporto di una rete di professionisti e familiari può fare la differenza”, ha osservato un portavoce dell’ospedale di Salisbury.
Caroline Burson rappresenta un esempio di resilienza e forza di volontà. “Questa esperienza mi ha insegnato a non dare nulla per scontato e a lottare per ciò che è importante”, ha concluso. Ora, con la fisioterapia in corso e una rinnovata indipendenza, Caroline guarda al futuro con speranza, determinata a superare ogni ostacolo che la vita le presenterà.
Add comment