Volare film di Margherita Buy, quando esce e dove vederlo: spiegazione finale e recensione



Tra queste, “Volare” di Margherita Buy promette di catturare l’attenzione degli spettatori con la sua premessa unica e il cast stellare.



La celebre attrice Anna Bettini, conosciuta anche come AnnaBì (interpretata da Margherita Buy), dopo aver brillato in una serie televisiva di grande successo, riceve un’invitazione irrinunciabile: recitarsi in un film diretto da un noto regista coreano a Seul. Tuttavia, il suo viaggio verso la fama internazionale incontra un ostacolo inaspettato: una profonda paura di volare, ereditata dal padre. La situazione prende una svolta inattesa quando, sopraffatta dall’ansia, Anna è costretta a rinunciare al volo.

“Mi ritrovo costretta a lasciare l’aereo prima del decollo a causa della mia aviofobia”, confessa l’attrice, lasciando il ruolo alla sua acerrima rivale, interpretata da Elena Sofia Ricci. Nonostante il contrattempo, AnnaBì non si dà per vinta e decide di affrontare la sua fobia iscrivendosi a un corso specializzato.

Questo film segna il debutto alla regia di Margherita Buy, che presenta una commedia ricca di umorismo, emozioni e riferimenti ai grandi maestri del cinema italiano. La pellicola si distingue per un cast eccezionale e una narrazione che oscilla tra il comico e il toccante, dimostrando la versatilità e il talento di Buy non solo davanti ma anche dietro la macchina da presa.

Volare, film Margherita Buy: quando esce, dove vederlo

In “Volare”, diretto da Margherita Buy e presentato a Roma, si esplora il tema della paura di volare attraverso la storia di AnnaBì, interpretata da Buy stessa, e il suo percorso per superarla.

Il debutto alla regia di Margherita Buy, “Volare”, si rivela un’esplorazione profonda e al tempo stesso ironica della paura di volare, un’ansia che affligge una vasta porzione dell’umanità. Il film, svelato in anteprima durante l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma e disponibile nelle sale cinematografiche dal 22 febbraio, grazie a Fandango, trae spunto dalla personale esperienza di Buy e si immerge nella vita di AnnaBì, un’attrice che vede la sua carriera limitata dal terrore di salire su un aereo. Questo fino a quando sua figlia non decide di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare. “Mi sembrava un argomento che riguardasse tante persone, ho letto varie percentuali, credo che il 60% della popolazione mondiale abbia paura di volare, molte fingono di non averla, ma hanno paura. Quindi mi sembrava di parlare di una paura che è mia, di farla diventare una cosa un po’ ironica, prendermi in giro ma anche raccontare come si possono superare certe paure“.

Un Percorso di Crescita Collettiva e Personale

La decisione di AnnaBì di iscriversi a un corso per superare la sua fobia la porta a incrociare le vite di un gruppo eterogeneo, unito dalla comune ansia di volare. Tra questi c’è Giulia Michelini, il cui personaggio, Roberta, nonostante non abbia una paura marcata come gli altri, sperimenta un timore sottile e diffuso: “Non ho tanta paura come il mio personaggio Roberta, ho una paura inconscia, come credo molti, di dire vediamo come andrà; si vuole sempre controllare tutto, invece in quel caso si perde il controllo delle cose, bisogna fidarsi“. Buy conferma di aver partecipato realmente a un corso simile, trovandovi benefici non solo per la sua capacità di volare ma anche per la fiducia in sé stessa: “Mi ha aiutata a volare meglio e il film in fondo ad avere più fiducia nelle mie possibilità“.

Legami Familiari Sullo Schermo e Nella Vita

Nel ruolo della figlia di AnnaBì, troviamo Caterina De Angelis, che non a caso è la figlia di Buy anche fuori dallo schermo. La pellicola diventa così un riflesso delle dinamiche reali tra madre e figlia, esplorando il modo in cui la fobia materna ha influenzato entrambe: “È una sua fobia, come racconta nel film, c’è stato questo momento complicato in cui io ho deciso di andare a vivere fuori e lei si è trovata a dover gestire e affrontare questa paura e da lì è nata l’idea del film“. Sul futuro come regista, Buy mantiene un approccio cauto, augurandosi il successo di “Volare” per poter considerare nuovi progetti cinematografici.

Volare spiegazione finale, come finisce il film di Margherita Buy

Verso il culmine della narrazione, AnnaBì si trova di fronte a una scelta cruciale, un momento definitivo che promette di alterare per sempre il corso della sua esistenza. La decisione di affrontare il “maledetto aereo” diventa metafora di un viaggio ben più grande, un passo verso la riconquista dell’armonia perduta con sua figlia. Questo gesto, carico di significato, simboleggia non solo la superazione di una fobia ma l’abbraccio di una nuova fase della vita, contrassegnata dalla speranza e dalla possibilità di iniziare di nuovo. “Prendere quel maledetto aereo la aiuterà a ricreare un nuovo rapporto sereno con sua figlia”, ci ricorda che è possibile trovare la forza per cambiare, per ricostruire i ponti con le persone che amiamo, anche quando sembra che tutto sia perduto.

In “Volare”, Margherita Buy non si limita a raccontare una storia di superamento personale, ma ci invita a riflettere sull’importanza delle relazioni umane, sulla capacità di perdonare e sulla forza che possiamo trovare nel confrontarci con le nostre paure più profonde. La pellicola si conclude lasciando nello spettatore un senso di speranza e la certezza che, non importa quanto grande sia la paura, l’amore e la determinazione possono guidarci verso la luce.



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