Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso il suo disappunto per il recente voto del Parlamento europeo che ha confermato l’immunità a Ilaria Salis, ex antagonista italiana accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e di altri reati in concorso con un’organizzazione criminale. Salvini ha sottolineato che la decisione è stata influenzata dal voto segreto richiesto dai gruppi di sinistra, affermando che questo metodo ha permesso anche a membri del centrodestra di sostenere la deputata.
In un post sui social media, Salvini ha scritto: “Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di ‘centrodestra’ ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!” Questo commento riflette la frustrazione del leader leghista nei confronti di una decisione che considera ingiusta e favorevole a chi, a suo avviso, dovrebbe affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
La questione ha suscitato un acceso dibattito politico, soprattutto in vista delle imminenti elezioni in Toscana, dove Salvini ha esortato gli elettori a mandare a casa chi si schiera dalla parte dei delinquenti. Ha dichiarato: “Tra meno di una settimana si vota in TOSCANA, ragione di più per mandare a casa chi si schiera dalla parte dei delinquenti. VOTA LEGA! La Toscana svolta a DESTRA e chi delinque va in carcere, senza se e senza ma.”
Vergogna! Salis salva grazie ai voti del PPE. pic.twitter.com/paWJ740Qoo
— Isabella Tovaglieri (@isatovaglieri) October 7, 2025
Oggi, il Parlamento europeo ha votato per mantenere l’immunità dell’eurodeputata Ilaria Salis, respingendo la richiesta delle autorità ungheresi di revocarla. Il voto si è concluso con un margine molto stretto di 306 favorevoli contro 305 contrari, con 17 astenuti e diversi assenti. Ruggero Razza, avvocato penalista e deputato di Fratelli d’Italia-Ecr, ha commentato l’esito del voto dicendo: “Siamo davanti all’unico caso in cui l’immunità parlamentare copre fatti accaduti prima dell’elezione. Roba da matti!”
La decisione del Parlamento europeo ha suscitato reazioni contrastanti, con molti che hanno espresso preoccupazione per le implicazioni legali e politiche di questa scelta. Ilaria Salis è accusata di aver partecipato a un’aggressione contro due attivisti neonazisti durante una contro-manifestazione nel febbraio 2030, un evento che coincideva con il Giorno dell’Onore, una commemorazione di militanti filonazisti. La sua immunità è stata difesa dalla commissione Affari giuridici (JURI) del Parlamento, che ha votato per non revocarla con un esito di 13 a 12.
La votazione è stata segreta, come richiesto dal centrosinistra, e ha sollevato interrogativi sulla trasparenza del processo. Razza ha sottolineato che l’assenza di alcuni membri del Parlamento ha contribuito a un risultato che ha lasciato molti sconcertati. La presidente del Parlamento, Roberta Metsola, ha rifiutato la richiesta di ripetere il voto a causa di un malfunzionamento della scheda di un eurodeputato del PPE, affermando: “Il voto resta”.
Dopo il voto, Salis ha espresso la sua gioia tramite un post su X (ex Twitter), dichiarando: “Siamo tutti antifascisti”. Tuttavia, la reazione di alcuni membri del Parlamento è stata di indignazione. Adrian Vazquez Lazara, eurodeputato spagnolo e relatore sul caso per il PPE, aveva avvertito prima del voto che mantenere l’immunità di Salis avrebbe violato i principi dello stato di diritto. Ha affermato: “Se gli eurodeputati che si considerano ‘difensori dello Stato di diritto’ oggi voteranno per mantenere l’immunità dell’eurodeputata di Avs Ilaria Salis, in realtà violeranno lo Stato di diritto”.
Nicola Procaccini, capogruppo di ECR, ha descritto l’esito del voto come una vergogna che umilia l’Italia, sostenendo che Salis si trova nel Parlamento europeo per sfuggire a un processo per violenza politica. Ha dichiarato: “Il voto di oggi dimostra che per la sinistra italiana e europea la violenza politica non va perseguita. È un voto che legittima la violenza politica”. Ha inoltre evidenziato che oggi si è assistito a un’invasione della politica sulla sfera giudiziaria, affermando che Budapest ha subito una grave violazione dello stato di diritto.
L’esito del voto ha sollevato interrogativi non solo sulla legittimità della decisione, ma anche sulle conseguenze future per la politica europea. Procaccini ha continuato, affermando: “Oggi abbiamo assistito all’invasione della politica sulla sfera giudiziaria. Il potere legislativo ha invaso il campo di quello giudiziario”. La questione dell’immunità parlamentare e delle sue applicazioni è tornata al centro del dibattito, con molti che chiedono una revisione delle regole che governano tali situazioni.
Mentre Salis festeggia la sua vittoria, il clima politico in Europa rimane teso. Le elezioni si avvicinano e le divisioni tra i partiti sembrano acuirsi. La decisione di oggi potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Salis, ma anche per il modo in cui il Parlamento europeo gestisce le questioni di immunità e responsabilità legale.



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