Giornali italiani attapirati e col fegato spappolato, così cari ragazzi non vi crede più nessuno! (VIDEO)
Giornali italiani attapirati e col fegato spappolato, così cari ragazzi non vi crede più nessuno! pic.twitter.com/7Nt0XY4Dkr
— Daniele Capezzone (@Capezzone) October 13, 2025
Il vertice rappresenta un nuovo capitolo nel complesso percorso verso la pace in Medio Oriente. Dopo l’accordo sulla tregua e la restituzione degli ostaggi, le principali potenze internazionali si adoperano per consolidarlo. Stati Uniti, Egitto e Qatar mantengono un ruolo centrale, con la Turchia che si propone come mediatore tra le complesse alleanze. L’Iran declina l’invito americano, denunciando ipocrisie e sanzioni. L’Unione Europea, nel frattempo, cerca di ritagliarsi un ruolo di garante del processo di pace.
Tutti i venti ostaggi ancora in vita sono stati consegnati questa mattina all’Idf dopo essere stati prelevati dalla Croce Rossa: i primi sette sono stati liberati alle 7 ora italiana, gli altri tredici rilasciati un paio d’ore dopo. Dopo 738 giorni di sofferenza, non ci sono più prigionieri nelle mani di Hamas. Nel pomeriggio è previsto l’inizio della consegna dei corpi degli ostaggi deceduti. Una Piazza degli Ostaggi gremita a Tel Aviv ha seguito in diretta il momento storico.
“Ci riuniamo in un giorno di profonda gioia, di crescente speranza, di fede rinnovata e, soprattutto, un giorno per esprimere la nostra più profonda gratitudine all’Onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Dopo tanti anni di guerre incessanti e pericoli senza fine, oggi il cielo è sereno, le armi tacciono, le sirene non suonano più e il sole sorge su una Terra Santa finalmente in pace. È l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”. Così il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel suo discorso alla Knesset, secondo estratti del discorso diffusi dalla Casa Bianca.
“La ringrazio personalmente a nome di tutta la nazione per il ritorno degli ostaggi”, oggi “sono tutti tornati a casa” in Israele. Lo ha dichiarato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump intervenendo alla Knesset e dandogli il “benvenuto a Gerusalemme, nostra capitale eterna”.



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