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Bimba di 2 anni ricoverata al Santobono di Napoli dopo aver ingerito hashish



Una bambina di soli due anni è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli dopo aver mangiato e ingoiato dell’hashish, una sostanza psicotropa derivata dalla cannabis. Questo episodio segna il terzo caso di intossicazione da cannabinoidi in pochi giorni nel capoluogo campano. Gli altri due casi, verificatisi a fine settembre, coinvolgevano bambini di età inferiore, uno dei quali aveva solo 10 mesi. Tutti i piccoli sono stati trattati presso il Pronto Soccorso del Santobono e, grazie all’intervento dell’equipe medica, sono stati dimessi senza conseguenze gravi.



Nell’ultimo incidente, la bambina è stata soccorsa a causa di una forte intossicazione che le ha provocato uno stato di torpore preoccupante. L’episodio, riportato da Il Mattino, è avvenuto domenica 5 ottobre. Al suo arrivo al Pronto Soccorso pediatrico, la piccola si trovava in un profondo sonno e non riusciva a svegliarsi. Il personale sanitario ha subito riconosciuto i sintomi legati all’ingestione della sostanza stupefacente.

La bimba, dopo aver mangiato e ingoiato l’hashish, era caduta in uno stato letargico. Fortunatamente, grazie alle cure ricevute, le sue condizioni sono migliorate rapidamente. È stata dimessa dall’ospedale senza riportare conseguenze significative. Questo episodio segue una serie di casi simili avvenuti intorno al 23 settembre, quando al Santobono erano stati trattati due bambini che avevano ingoiato cannabinoidi. Anche in quei casi, i piccoli erano stati curati e dimessi, senza riportare danni permanenti.

La crescente preoccupazione per questi incidenti ha posto sotto i riflettori la responsabilità delle famiglie, in particolare dei genitori, che sono i primi a dover garantire la sicurezza dei loro figli. L’ingestione accidentale di sostanze stupefacenti può infatti avere conseguenze gravi e, pertanto, è fondamentale che i genitori prestino attenzione e vigilanza.

Le autorità sanitarie e i pediatri avvertono che la prevenzione è essenziale per evitare tali situazioni. La diffusione di sostanze come l’hashish tra i più giovani rappresenta un grave rischio per la salute. È necessario un maggiore impegno da parte delle famiglie e della comunità per sensibilizzare i genitori sull’importanza di tenere lontane le sostanze pericolose dai bambini.

Il caso della bimba di Napoli evidenzia un problema più ampio legato alla sicurezza dei minori in un contesto in cui le sostanze stupefacenti possono essere facilmente accessibili. Le istituzioni sanitarie stanno intensificando gli sforzi per educare le famiglie sui rischi legati all’assunzione accidentale di droghe, sottolineando l’importanza di un ambiente domestico sicuro.



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