​​


“Che combina il venerdì?” Meloni prima zittisce Landini, poi affonda Peppiniello Conte



Durante un comizio tenuto al Teatro Team di Bari, la premier Giorgia Meloni ha risposto alle critiche del centrosinistra e ha sottolineato i successi del suo governo, sostenendo il candidato Luigi Lobuono per le prossime elezioni regionali in Puglia. Accolta da un caloroso pubblico, la presidente del Consiglio ha espresso gratitudine per l’entusiasmo dimostrato dai presenti, affermando: “Vi voglio bene!”.



Nel suo intervento, Meloni ha evidenziato che non esistono risultati predeterminati e ha messo in risalto la longevità del suo governo, il terzo più duraturo nella storia della Repubblica, dicendo: “Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi”. Ha citato un recente articolo del Financial Times, che afferma che l’Europa dovrebbe guardare all’Italia come un esempio di rinascita, dopo essere stata considerata la “pecora nera” del continente.

La premier ha ribadito la determinazione del suo governo a vincere le sfide politiche, affermando: “Non abbiamo paura di nessuno”. Ha reso omaggio a Pinuccio Tatarella, un noto politico pugliese, sottolineando l’unità del centrodestra: “Siamo qui oggi dopo 30 anni ancora uniti, come ci avrebbe voluto un grande pugliese”. Ha definito l’alleanza attuale non come una mera unione di opportunità, ma come una “comunità di persone, di idee e di visione”, pronta a fronteggiare la sinistra, che sperava di trovare il centrodestra diviso.

Meloni ha anche analizzato le ragioni del declino della sinistra, attribuendo la loro attuale posizione marginale alla “supponenza” che caratterizza le loro azioni, e alla mancanza di umiltà nel mettersi in discussione. Ha criticato l’opposizione per la sua visione ristretta, affermando che non riescono a dialogare con il pubblico e si limitano a “parlare tra loro in una stanza”. Riguardo alla legge di bilancio, ha difeso l’operato del suo governo, che ha presentato una manovra di 18,7 miliardi di euro, rispondendo alle critiche dell’opposizione che la definisce “manovrina”. Ha ricordato che i fondi disponibili sono limitati a causa dei “40 miliardi di euro di crediti del geniale superbonus di Conte”.

In merito ai beneficiari della manovra, Meloni ha affermato: “Ci vuole coraggio a dire che questa manovra favorisce i ricchi”. Ha sottolineato che 18 miliardi di euro sono destinati a chi ha un reddito annuo fino a 35mila euro, criticando la sinistra per aver definito come “ricco” chi guadagna 2400 euro al mese e sostiene una famiglia con tre figli.

Per quanto riguarda il settore sanitario, la premier ha dichiarato: “Abbiamo investito 17 miliardi in più rispetto a quando siamo arrivati”, evidenziando che, se si prosegue con questo trend, si prevede un incremento significativo delle prestazioni sanitarie. Ha poi attaccato la sinistra per le sue politiche passate, dicendo: “Ci parla di equità la sinistra che prendeva i soldi dai cittadini per darle alle banche”.

Meloni ha riservato una critica anche alla Cgil e al suo leader Maurizio Landini, affermando: “Abbiamo messo in manovra una misura sui rinnovi contrattuali, che voleva la Cgil, e la Cgil cosa fa? Sciopero generale, di venerdì”. Ha ironizzato sul fatto che non si possa mai fare una “rivoluzione di martedì”, insinuando che i diritti dei lavoratori non siano una priorità per alcuni.

Le critiche alla sinistra non si sono fermate qui. Meloni ha affermato con fermezza: “Mettetevi l’anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura”, promettendo di chiedere agli italiani di giudicare il suo operato al termine del mandato. Ha sottolineato che solo gli italiani possono decidere di mandarla a casa, evidenziando il valore della democrazia, un concetto che, secondo lei, la sinistra non ha mai compreso appieno.



Add comment