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Chi è il 28enne che ha incendiato il check-in di Malpensa: “Pochi giorni fa rompeva le vetrine”



Nella mattinata di mercoledì 20 agosto, l’aeroporto di Milano Malpensa è stato teatro di un episodio di vandalismo che ha generato momenti di tensione tra i passeggeri presenti. Un uomo di 28 anni, originario del Mali e già noto alle forze dell’ordine, ha provocato un incendio nella zona del check-in del Terminal 1. L’incidente, avvenuto intorno alle 11:00, ha richiesto l’intervento immediato della Polizia, della sicurezza aeroportuale e dei Vigili del Fuoco.



Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, che non era un viaggiatore come inizialmente ipotizzato, si trovava nei pressi dei banchi del check-in quando ha iniziato a urlare e inveire contro i passeggeri presenti. In mano aveva un martello, con il quale ha danneggiato alcuni monitor che riportano le informazioni sugli arrivi e le partenze dei voli. Poco dopo, avrebbe dato fuoco a un cestino situato vicino all’imbarco numero 13, generando un incendio che ha causato una densa nube di fumo all’interno del terminal.

L’uomo, identificato come un cittadino maliano con regolare permesso di soggiorno e sotto protezione sussidiaria, era già noto alle autorità per un precedente caso di danneggiamento. Nei giorni precedenti, infatti, era stato sorpreso mentre cercava di distruggere le vetrine di alcuni negozi a Milano, utilizzando lo stesso martello che poi ha impiegato nell’episodio di Malpensa. Fonti investigative hanno confermato che il 28enne era già sotto osservazione da parte delle forze dell’ordine.

Dopo aver appiccato l’incendio, l’uomo ha tentato di allontanarsi dal luogo dell’accaduto. Tuttavia, grazie al pronto intervento degli addetti alla sicurezza della Sea (Società Esercizi Aeroportuali), che gestisce lo scalo di Milano Malpensa, è stato bloccato e immobilizzato a terra. Il personale della sicurezza lo ha trattenuto fino all’arrivo degli agenti della Polaria, il reparto della Polizia di Stato che opera negli aeroporti. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di danneggiamento aggravato e sarà sottoposto a processo per direttissima nella giornata di giovedì 21 agosto.

Nel frattempo, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area interessata dall’incendio. Il terminal è stato evacuato temporaneamente per garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale. Una volta spento l’incendio e arieggiata la struttura per eliminare il fumo accumulato, l’aeroporto è tornato operativo senza registrare impatti sul traffico aereo. Fortunatamente, non ci sono stati feriti né vittime.

L’episodio ha suscitato grande attenzione da parte dei media nazionali e locali, anche grazie ai video circolati online che mostrano gli attimi successivi all’incendio. Le immagini evidenziano il caos generato dall’accaduto e il rapido intervento degli addetti alla sicurezza per bloccare l’uomo prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

La figura del 28enne è ora al centro delle indagini delle autorità competenti. La protezione sussidiaria di cui gode rappresenta una forma di tutela prevista per chi, pur non rientrando nei criteri per essere riconosciuto come rifugiato politico, rischia gravi danni se rimpatriato nel proprio Paese d’origine. Tuttavia, i suoi recenti comportamenti sollevano interrogativi sulla gestione dei casi di persone sotto protezione internazionale che si rendono protagoniste di atti vandalici o violenti.

L’incidente a Milano Malpensa riporta l’attenzione sulla sicurezza negli aeroporti italiani e sulla necessità di prevenire episodi simili attraverso un monitoraggio più efficace delle persone con precedenti penali o comportamenti sospetti. La vicenda sarà ulteriormente approfondita durante il processo per direttissima previsto per il giorno successivo all’accaduto.



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