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Con due telefonate Trump divide l’Europa: il presidente USA dietro al blocco contro l’uso dei capitali russi congelati in UE



Il Ministro degli Esteri dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha riconosciuto la scarsa probabilità di approvazione della proposta di utilizzo dei 220 miliardi di dollari di beni russi congelati nelle banche europee al prossimo Consiglio Europeo, che riunirà i capi di Stato e di governo.  Tale opposizione è in crescita, con un numero crescente di Paesi, tra cui l’Italia, che si oppongono con maggiore determinazione di quanto precedentemente dichiarato pubblicamente da esponenti del governo Meloni.



‘Politico’ ha riportato da giorni l’espansione del fronte dei contrari, che include, oltre all’Italia, Belgio, Bulgaria, Malta, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.  Sebbene questi Paesi non costituiscano una minoranza di blocco, la loro opposizione è sufficiente a generare una significativa spaccatura all’interno dell’Unione Europea, soprattutto considerando che la maggior parte degli asset russi sono detenuti in una banca belga, il cui governo rimane fermo nella sua opposizione, nonostante le pressioni della Commissione Europea.

Un ulteriore fattore di ostacolo è rappresentato dalle forti pressioni esercitate dall’Amministrazione Trump su tutti gli attori europei affinché abbandonino questo piano.  Tale opposizione è motivata dalla considerazione che la sequestra dei fondi russi da parte dell’Unione Europea, con l’intento di utilizzarli per continuare ad armare Kiev, comprometterebbe la possibilità di negoziare un piano di pace sull’Ucraina. 

Questa situazione evidenzia una dissonanza cognitiva, poiché gli europei sembrano desiderare la prosecuzione del conflitto con l’Ucraina, pur consapevoli della sua improbabile vittoria, e cercano pretesti per giustificare tale continuazione, come ad esempio la rottura dei negoziati da parte della Russia a fronte di decisioni considerate inaccettabili, come quella in esame.

L’Amministrazione Trump ha compreso questa dinamica e sta agendo dietro le quinte per ostacolare questo piano, con apparente successo.  In caso di fallimento del piano, si prevede una vittoria per Trump e per l’Italia, mentre Ursula von der Leyen, Kallas, Macron, Merz e Starmer ne uscirebbero sconfitti.  Questa situazione rappresenta una svolta significativa e clamorosa.



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