​​


Conte fa una figuraccia: negava di essere stato codardo con Salvini, ma viene subito smentito



Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso forti critiche nei confronti del governo di Giorgia Meloni in merito al controverso caso di Almasri, un uomo accusato di crimini gravi, tra cui stupri di bambini. In un video pubblicato su Facebook, Conte ha affermato: “Non sono certo una Meloni qualsiasi… lei è ricattabile?”. Le sue parole giungono in un momento in cui il governo è accusato di aver fornito versioni contrastanti riguardo alle motivazioni che hanno portato all’offerta di un salvacondotto per Almasri, rimpatriato in Libia.



Conte ha sottolineato che l’esecutivo ha presentato “5, 6, 7 versioni diverse” e ha messo in discussione la trasparenza delle azioni governative. Ha affermato: “Gli hanno offerto un volo di Stato con tutti gli onori per rimpatriarlo in Libia. Non c’è ancora chiaro perché lo hanno fatto e nel frattempo alcuni ministri sono indagati per favoreggiamento, peculato e omissione di atti di ufficio. Perché tutto questo? Giorgia Meloni è sotto ricatto? L’intero governo è sotto ricatto? Lo vorremmo sapere”. Queste dichiarazioni hanno acceso un dibattito acceso sulla responsabilità e sull’integrità del governo attuale.


Inoltre, Conte ha criticato i media, definendoli “amichetti di Giorgia Meloni” e accusandoli di non affrontare le questioni cruciali legate al caso. Invece di cercare risposte sui sospetti di ricatto e sulle azioni del governo, sostiene, i giornali si concentrano su di lui, affermando: “Perché la Meloni non è come Conte. E grazie a Dio, perché io non avrei mai rimpatriato, violando il diritto internazionale, lo Statuto della Corte penale internazionale, una persona accusata di stupro su bambini e di crimini contro l’umanità”. Conte rivendica con orgoglio la sua posizione e la sua condotta rispetto a questioni di diritto internazionale.

Riflettendo sulla sua esperienza passata, Conte ha ricordato il caso di Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, per il quale ha inviato lettere formali e post di critica riguardo alla gestione della crisi dei migranti e dell’operazione Open Arms. Ha affermato: “Nella vicenda Open Arms ho criticato pubblicamente Salvini con lettere formali, con post, in tutti i modi. Mi sono da subito e chiaramente distaccato dalla sua gestione che non ho assolutamente condiviso”. Conte ha quindi dichiarato di non avere mai esitato a distaccarsi dalle scelte di Salvini, contrariamente a quanto fa Meloni con i suoi ministri.

Il leader pentastellato ha proseguito la sua critica, sottolineando che Meloni difende i suoi collaboratori, citando specificamente la ministra Santanchè, che è stata accusata di gravi reati, tra cui truffa aggravata sui fondi COVID. “Quando si tratta di sottrarsi alla legge, si proteggono l’un con l’altro, sono uno squadrone”, ha affermato Conte, evidenziando una presunta mancanza di responsabilità da parte del governo attuale.

La situazione si complica ulteriormente con l’indagine in corso su alcuni membri del governo, che sono stati coinvolti in accuse di favoreggiamento e altri reati. Queste indagini sollevano interrogativi sulla trasparenza e sull’etica delle decisioni politiche, specialmente in un contesto così delicato come quello che riguarda i diritti umani e la sicurezza nazionale.



Add comment