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Cosa prevede il ddl Semplificazioni: medico di base e vaccinazioni si potranno fare anche in farmacia



Il recente approvazione del ddl Semplificazioni alla Camera dei Deputati apporta significative novità per le farmacie italiane, ampliando i servizi e le prestazioni che possono essere offerte ai cittadini. Tra queste, si trovano la possibilità di scegliere un medico di base o un pediatra, effettuare vaccinazioni, analisi di prima istanza e screening per l’epatite C. Queste misure sono delineate all’articolo 60 della legge, che mira a semplificare l’erogazione dei servizi nelle farmacie.



La nuova normativa si basa su un decreto del 2009 che aveva introdotto la cosiddetta “Farmacia dei servizi”, un’iniziativa volta a rendere più accessibili i servizi sanitari attraverso la rete capillare delle farmacie, spesso più facilmente raggiungibili rispetto alle strutture sanitarie tradizionali. Tuttavia, l’attuazione di queste novità richiederà l’emanazione di decreti da parte del ministero della Salute, che avrà tempo fino a metà febbraio 2026 per completare questo processo.

Con la nuova legge, le farmacie continueranno a offrire i servizi già disponibili, come i test effettuati tramite tamponi nasali, salivari o orofaringei, e le vaccinazioni antinfluenzale e contro il Covid-19. Un’importante novità riguarda l’ampliamento della fascia di età per le vaccinazioni: ora anche i ragazzi a partire dai dodici anni potranno ricevere i vaccini in farmacia, a condizione che i farmacisti siano abilitati attraverso corsi di formazione specifici.

In aggiunta, i cittadini potranno scegliere il proprio medico di base o pediatra direttamente in farmacia, un’opzione che si aggiunge alle modalità già esistenti, come la registrazione online o presso le sedi delle Asl. Questo cambiamento rappresenta un passo avanti nella semplificazione delle procedure burocratiche legate alla scelta del medico.

Le farmacie non si limiteranno più alla vendita di farmaci, ma potranno anche fornire dispositivi medici destinati a pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semi-residenziale, rendendo più agevole l’accesso a prodotti che in passato potevano risultare difficili da reperire.

Inoltre, le farmacie saranno autorizzate a effettuare analisi del sangue che non rientrano nell’ambito dell’autocontrollo, aumentando così le possibilità per i pazienti di svolgere esami direttamente in farmacia, senza dover ricorrere a strutture sanitarie più complesse. Le specifiche analisi che rientreranno in questa nuova categoria devono ancora essere definite, ma l’obiettivo è quello di velocizzare i processi diagnostici.

Altri servizi previsti includono test per il contrasto all’antibiotico-resistenza, servizi di telemedicina e screening per l’epatite C, tutti da effettuare con personale abilitato. È importante notare che non tutti questi servizi saranno gratuiti; i clienti dovranno pagare per le vaccinazioni e per i test di screening.

Per garantire l’erogazione di questi nuovi servizi, le farmacie potrebbero necessitare di spazi aggiuntivi. La legge prevede l’utilizzo di locali separati dalla farmacia principale, purché siano autorizzati e rispettino criteri igienici e sanitari. Tali spazi potranno essere utilizzati per esami e prestazioni, ma non potranno vendere medicinali o altri prodotti sanitari, per evitare che diventino una seconda farmacia. Sarà necessaria una chiara segnaletica, con l’insegna “Farmacia dei servizi” e la tradizionale croce verde.

È fondamentale sottolineare che, sebbene la legge sia stata approvata, le nuove disposizioni non entreranno in vigore immediatamente. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sarà un periodo di quindici giorni prima che le novità possano essere attuate. Successivamente, il ministero della Salute e le Regioni avranno due mesi per stabilire i criteri specifici per l’implementazione dei nuovi servizi.



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