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Djokovic lancia una stoccata a Sinner: “Molti tennisti credono ci sia stato favoritismo”



Il caso di Jannik Sinner scuote il mondo del tennis: Djokovic critica il sistema, parla di favoritismi e chiede maggiore trasparenza per il futuro dello sport.



Il mondo del tennis è in fermento dopo la sospensione di Jannik Sinner, che ha generato un acceso dibattito tra i giocatori e gli appassionati. Molti tennisti si sono schierati a favore del giovane italiano, mentre altri hanno criticato le modalità e i tempi della decisione. Alcuni, come Daniil Medvedev e Carlos Alcaraz, hanno preferito rimanere neutrali. Ma è stato Novak Djokovic, con le sue dichiarazioni forti e dirette, a sollevare il polverone più grande, puntando il dito contro un sistema che definisce “incoerente” e “ingiusto”.

Djokovic accusa: “Favoritismi nel caso Sinner”

Il campione serbo, detentore del record di Slam vinti, non ha usato mezzi termini nel commentare la vicenda. Secondo Djokovic, la sospensione di Sinner fino ai primi di maggio ha messo in evidenza problemi sistemici nel tennis: “Ho letto le notizie sui casi di Iga Swiatek e Jannik Sinner, che hanno creato molta attenzione. Questo non è un bene per il nostro sport”, ha dichiarato.

Djokovic ha sottolineato che molti tennisti nello spogliatoio condividono il suo punto di vista: “C’è una maggioranza di giocatori che non è soddisfatta del modo in cui questo processo è stato gestito. Ritengono che ci sia stato un certo favoritismo e che le decisioni possano essere influenzate se sei un giocatore di alto livello”. Ha poi aggiunto: “Sinner è stato sospeso per tre mesi a causa degli errori del suo vecchio staff, ma questo non giustifica un trattamento così controverso”.

Un sistema che non funziona: il confronto con il caso Halep

Djokovic non si è limitato a parlare del caso Sinner, ma ha anche citato altre situazioni simili, come quella di Simona Halep, che ha dovuto affrontare anni di battaglie legali per risolvere il suo caso, ricevendo sanzioni ancora più severe. “È evidente che il sistema attuale non funziona”, ha affermato il serbo. “Ci sono troppe incoerenze. Alcuni casi vengono risolti rapidamente, altri richiedono anni. Questo è profondamente ingiusto e danneggia l’immagine del nostro sport”.

Djokovic ha inoltre evidenziato come i casi di Swiatek e Sinner abbiano attirato un’attenzione negativa, essendo entrambi numeri uno al mondo al momento delle rispettive vicende: “Non è un bene per il tennis in generale. Qualcuno deve trovare una strategia migliore per affrontare queste situazioni in futuro”.

La mancanza di trasparenza frustra i giocatori

Concludendo il suo intervento, Djokovic ha ribadito l’importanza della trasparenza nei processi decisionali: “Per noi giocatori è frustrante vivere situazioni come questa. Non sappiamo cosa aspettarci perché manca una chiara coerenza nel modo in cui i casi vengono trattati. Alcuni sono completamente trasparenti, altri no. Questo genera una generale mancanza di fiducia verso l’intero sistema”.

Il serbo ha elogiato Sinner per aver dimostrato la sua innocenza, ma ha anche sottolineato che le regole attuali non specificano chiaramente cosa significhi un “lasso di tempo ragionevole” per risolvere un caso: “Dobbiamo lavorare insieme per decidere se tutti i casi debbano essere completamente trasparenti fin dall’inizio o mantenuti privati. È necessario fare ciò che è meglio per lo sport”.



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