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Dublino, dopo 4 anni ritrovato il corpo del piccolo Daniel: nessuno si era accorto della scomparsa



Un evento tragico ha colpito la comunità irlandese con il ritrovamento dei resti di Daniel A., un bambino di soli tre anni che era scomparso nel 2022. I resti sono stati rinvenuti in un terreno abbandonato a Donabate, una zona periferica a nord di Dublino. La scomparsa del piccolo, avvenuta quattro anni fa, ha suscitato incredulità e preoccupazione, soprattutto considerando che le autorità non avevano mai segnalato la sua assenza fino al mese scorso. La scoperta è stata il risultato di 17 giorni di ricerche condotte da squadre specializzate della Gardaí e cani molecolari, che erano state avviate solo il primo settembre.



La situazione è emersa in modo più chiaro alla fine di agosto, quando il Dipartimento di Protezione Sociale ha rilevato delle anomalie in una richiesta di sussidi per l’infanzia. Questo elemento burocratico ha innescato una serie di controlli che hanno portato Tusla, l’agenzia nazionale per l’infanzia e la famiglia, a contattare le forze dell’ordine. Gli investigatori hanno iniziato a condurre indagini porta a porta nel complesso residenziale Gallery, dove Daniel viveva con la sua famiglia, e hanno poi concentrato le ricerche nell’area circostante.

Attualmente, un patologo e un antropologo forense stanno esaminando i resti ritrovati, mentre si attende la conferma definitiva dell’identità attraverso analisi del DNA. La scoperta ha sollevato interrogativi sul funzionamento del sistema di protezione minorile in Irlanda, evidenziando potenziali falle e ritardi nelle indagini.

La vicenda di Daniel A. non è un caso isolato. Infatti, un altro bambino, Kyran Durnin, scomparso nel maggio 2022 all’età di sei anni nella contea di Louth, è rimasto invisibile al sistema per oltre un anno. Le autorità hanno scoperto la sua assenza solo nell’agosto 2023, dando avvio a un’indagine per omicidio, nonostante non ci fosse un corpo. Simon Harris, ex primo ministro al momento della scoperta della scomparsa di Kyran, ha definito la situazione “profondamente inquietante”, sottolineando quanto fosse “straziante” che un bambino potesse “scomparire e passare inosservato”.

La storia di Daniel mette in luce problematiche sistemiche allarmanti. Nel 2020, Tusla aveva già avuto contatti con il bambino e la sua famiglia, arrivando persino a organizzare un affidamento. Tuttavia, quando i genitori decisero di tenere il figlio con sé, l’agenzia chiuse il fascicolo, perdendo ogni traccia del minore. La ministra per l’Infanzia, Norma Foley, ha espresso “sincere condoglianze” e il governo ha ordinato controlli straordinari su tutti i casi chiusi durante la pandemia. La questione è stata inoltre sottoposta al National Review Panel indipendente per una revisione approfondita.

La scoperta dei resti di Daniel ha scosso l’opinione pubblica e ha spinto a una riflessione seria sul sistema di protezione minorile in Irlanda. Le famiglie e le comunità stanno chiedendo maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle autorità competenti. È fondamentale che vengano adottate misure adeguate per garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro.

Le ricerche per comprendere a fondo la situazione di Daniel e le circostanze della sua scomparsa continueranno, con l’obiettivo di fare luce su un caso che ha lasciato un segno profondo nella società irlandese. La speranza è che le indagini possano portare a risposte e che le autorità possano imparare da queste esperienze per migliorare il sistema di protezione dei minori nel paese.



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