L’arte dell’opposizione guarda con favore a questo accordo di pace. Si osservi la risposta evasiva di Elly Schlein alla giornalista del telegiornale. Alla richiesta di un commento esplicito sull’accordo per Gaza, la Schlein fornisce una risposta vaga e inconcludente.
Parte dell’opposizione guarda a favore di questo accordo di pace, ascoltate la non risposta vi prego. Elly ti voglio a capo del PD in eterno! Ha tirato fuori i DAZIIII!!! @ellyesse #trump @pdnetwork #fuoriditesta pic.twitter.com/tcergfm0AT
— CAESO QUIINCTIUS (@Orgoglioitalia3) October 12, 2025
L’ex Segretaria di Stato Hillary Clinton si è complimentata pubblicamente con Donald Trump per il cessate il fuoco raggiunto a Gaza, frutto della sua opera di mediazione. In un’intervista alla CBS, Clinton, arcinemica di Trump dai tempi della durissima e fallimentare campagna elettorale per le presidenziali del 2016, ha affermato di voler «davvero elogiare il Presidente Trump e la sua Amministrazione, così come i leader arabi della regione» per aver definito un quadro per portare a termine il compito. I negoziatori americani, ha aggiunto, «sono riusciti ad approfittare di un’apertura che si è presentata e sono stati in grado di ottenere un risultato positivo».
La dichiarazione di Hillary Clinton ha l’effetto di rendere ancora più evidenti i distinguo e i tentativi di minimizzare che continuano a caratterizzare una parte della sinistra italiana. «Ritengo che quel piano, così come è stato redatto, non sia sufficiente a garantire la pace. Perché la pace in quei luoghi martoriati necessita innanzitutto dei palestinesi e del loro protagonismo. La pace ha bisogno di uno Stato palestinese, ha bisogno della fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania e ha bisogno di scelte coraggiose per trasformarsi da tregua in pace», ha ribadito oggi a margine dei lavori della direzione nazionale di Sinistra Italiana a Terni, Nicola Fratoianni, «concedendo» almeno che «tutto ciò che può fermare, sospendere e interrompere lo sterminio dei palestinesi, tutto ciò che dà ossigeno alla popolazione stremata di Gaza, è benvenuto e va accolto con favore».
Solo la sinistra italiana continua a mantenere la linea del «sì, ma».
Maurizio Landini, pur accogliendo positivamente il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ha ribadito la necessità di una pace duratura. “Il cessate il fuoco rappresenta un passo avanti importante, in quanto interrompe il conflitto, consente lo scambio di ostaggi e prigionieri e garantisce l’accesso ai servizi essenziali per la popolazione. Tuttavia, questo non basta: è fondamentale lavorare per una pace stabile e duratura”, ha dichiarato, annunciando la sua partecipazione alla Marcia Perugia-Assisi. Landini ha colto l’occasione per promuovere la manifestazione anti-governativa prevista per il 25 ottobre a Roma, un evento che si preannuncia “di grande portata e aperto a tutti”, con l’obiettivo di opporsi al riarmo e promuovere un modello di società basato sul lavoro e sulla persona, piuttosto che sul profitto e sulla guerra.
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha criticato le posizioni della sinistra, definendole “macchiette che si agitano al solo scopo di colpire il governo”. Rampelli ha accusato i manifestanti pro-Pal di ignorare la complessità della situazione a Gaza e l’antica ostilità dei Paesi arabi alla costituzione dello Stato di Palestina. “Sono somari che ignorano la storia complessa di Gaza e perfino l’antica ostilità dei Paesi arabi alla costituzione dello Stato di Palestina”, ha scritto sui social network. Rampelli ha inoltre criticato coloro che, pur partecipando alle manifestazioni, mostrano un atteggiamento contraddittorio, “con musi lunghi e listati a lutto e il ghigno di chi in fondo spera che qualche incidente possa riscatenare la guerra”.



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