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Femminicidio Martina Carbonaro, la madre svela: lui la colpì, io le consigliai di lasciarlo



Dolore e indignazione hanno travolto la comunità di Afragola, nell’area metropolitana di Napoli, dopo la tragica morte di Martina Carbonaro, una ragazza di 14 anni, vittima di femminicidio. Il corpo della giovane è stato ritrovato nella notte, dopo due giorni di ricerche, a seguito della sua scomparsa avvenuta lunedì sera. L’ex fidanzato, Alessio Tucci, si è dichiarato colpevole dell’omicidio ed è stato arrestato dai carabinieri. Il giovane, che aveva partecipato alle operazioni di ricerca della ragazza, è stato fermato nella casa dei genitori della vittima.



La madre di Martina, Enza Cossentino, ha espresso il suo dolore e la sua rabbia per la perdita della figlia, chiedendo giustizia e raccontando gli ultimi momenti prima della tragedia. “L’amore può finire. Ma si può morire così?”, ha dichiarato ai giornalisti presenti sul posto. La donna ha ricordato che, due settimane prima della scomparsa, il ragazzo aveva dato uno schiaffo alla figlia. “Io le dissi di non avere paura a lasciarlo”, ha aggiunto. L’ultima volta che ha sentito la figlia è stato lunedì sera, alle 20:15, quando le aveva chiesto a che ora sarebbe tornata per cenare. Da quel momento, nessuna notizia.

Martina, studentessa di un istituto alberghiero, aveva il sogno di diventare chef. La madre ha raccontato con sgomento che il corpo della figlia è stato trovato in un sacco della spazzatura: “Ho saputo che è stata messa in un sacco di spazzatura, ma come si fa? L’amore può finire, ma si può morire così?”. Inoltre, si è rivolta ai genitori del giovane arrestato, sottolineando: “I genitori di lui non si sono fatti sentire e io neanche li voglio sentire”.

L’avvocato della famiglia, Sergio Pisani, ha spiegato che i familiari chiedono giustizia e si impegneranno affinché episodi simili non si ripetano. “I familiari di Martina chiedono giustizia e si faranno portavoce affinché episodi del genere non accadano più”, ha dichiarato. L’avvocato ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema dei femminicidi in Italia con misure preventive: “Lo Stato deve intervenire perché questa storia deve finire. Sediamoci ad un tavolo per tamponarlo con strumenti preventivi. La pena viene dopo, quando è troppo tardi. Cerchiamo di intervenire in maniera seria creando strutture e sentinelle di questi episodi che lasciano prima dei segnali”.

Le circostanze legate alla scomparsa della ragazza saranno chiarite nel corso delle indagini. Secondo l’avvocato Pisani, Martina era in possesso di un iPhone che avrebbe potuto essere rintracciato anche a telefono spento: “So che Martina aveva un iPhone – conclude Pisani – era facilmente rintracciabile anche a telefono spento. Queste circostanze verranno verificate e accertate”.

Nel frattempo, la comunità di Afragola si stringe attorno alla famiglia della giovane, esprimendo solidarietà e condividendo il dolore per una perdita così drammatica. Il caso di Martina Carbonaro rappresenta un ulteriore campanello d’allarme sul tema dei femminicidi in Italia, sollevando interrogativi sulla necessità di interventi tempestivi e mirati per prevenire simili tragedie.



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