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Floridia contro Meloni: “Sfrutta la Rai a fini politici, così si danneggia la democrazia”



La recente apparizione della premier Giorgia Meloni nel programma Domenica In ha scatenato forti critiche da parte delle opposizioni, che hanno definito l’intervento come inopportuno e di natura propagandistica. Questo episodio non rappresenta solo un momento controverso della politica italiana, ma solleva interrogativi più ampi riguardo al ruolo della Rai e alla sua gestione. Da oltre un anno, la commissione parlamentare di Vigilanza, responsabile di monitorare l’operato della Rai, è di fatto paralizzata dalla maggioranza, che ne impedisce il funzionamento regolare. Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza, ha denunciato questa situazione in un’intervista, sottolineando l’importanza di affrontare questa asimmetria istituzionale.



Floridia ha affermato che l’intervento di Meloni a Domenica In non è un episodio da sottovalutare, ma piuttosto un atto di prepotenza che riflette la situazione attuale. “A mio avviso, sì, anche perché siamo in piena campagna elettorale in due regioni e credo che sia assolutamente fuori luogo e inopportuno che la premier per una promozione si faccia vedere così”, ha dichiarato. La premier non era in veste istituzionale e non aveva comunicazioni urgenti da fare, il che rende la sua presenza ancora più controversa.

In merito alla conduzione del programma, Floridia ha osservato che non è possibile indagare adeguatamente su come siano andate le cose, poiché la commissione di vigilanza è bloccata. “Questo rappresenta un danno incredibile alla democrazia”, ha aggiunto, evidenziando come Meloni utilizzi la Rai per ottenere consenso, evitando conferenze stampa e contesti sfavorevoli. “Osa fino all’inimmaginabile col servizio pubblico”, ha commentato.

La questione della Rai è complessa e risale alla riforma del 2015, che ha sostanzialmente messo la Rai nelle mani del governo di turno. Floridia ha sottolineato come la situazione attuale sia peggiorata, rendendo impossibile anche il monitoraggio delle attività della Rai. Ha spiegato che la maggioranza ha bloccato la commissione di vigilanza come forma di ritorsione per il rifiuto dell’opposizione di accettare il nome proposto da Forza Italia per la presidenza Rai. “Visto che l’opposizione non capitola sul nome proposto, allora per ricatto la maggioranza ha deciso di boicottare la commissione di vigilanza”, ha affermato.

Nel concreto, questo blocco si traduce in difficoltà nel pianificare l’ordine del giorno delle riunioni. La presidente ha spiegato che l’ufficio di presidenza, composto dai rappresentanti di tutte le forze politiche, non riesce a calendarizzare nulla a causa dell’assenza della maggioranza. “Non si è presentata, rendendoci impossibili le audizioni”, ha dichiarato Floridia, che ha aggiunto come questa mancanza ostacoli i lavori della commissione.

“Non possiamo chiedere all’amministratore delegato di venire, perché la maggioranza o esce, quindi mi fa mancare il numero legale, oppure boccia le proposte dell’opposizione”, ha continuato. Questo impedisce alla commissione di svolgere i suoi compiti essenziali, tra cui la convocazione di audizioni per discutere eventi significativi come quello accaduto a Domenica In.

Floridia ha espresso la sua frustrazione per la situazione attuale, affermando che la commissione sarebbe stata convocata per discutere dell’intervento di Meloni e delle questioni legate alla Rai. Tuttavia, la maggioranza ha creato un clima di tensione, costringendo l’opposizione a subire un “bullismo istituzionale”, come lo ha definito. Floridia ha scritto anche ai presidenti di Camera e Senato, nonché al Presidente della Repubblica, sottolineando che la libertà dipende dal funzionamento delle istituzioni, non dal loro blocco.

La premier Meloni, nel frattempo, ha minimizzato la polemica, definendola “assolutamente inutile”. Floridia ha notato che Meloni sembra credere di essere la leader dell’opposizione, il che potrebbe spiegare il suo consenso, sebbene questo stia cominciando a calare. “Si è concentrata, in barba a tutto ciò che le competerebbe, sulla sua immagine di leader di opposizione”, ha affermato.

Infine, Floridia ha messo in evidenza il paradosso della situazione attuale, ricordando come Meloni avesse criticato il suo predecessore Giuseppe Conte per la sua presenza a Domenica In durante la pandemia, definendo quel tipo di comunicazione “da Corea del Nord”. “Conte si collegò dalla Protezione Civile per dare informazioni importanti, mentre Meloni non aveva nulla di urgente da comunicare”, ha concluso.

Floridia ha espresso timori riguardo al futuro della commissione, augurandosi che la situazione possa sbloccarsi, ma riconoscendo che le prospettive sono cupe. “Ho sempre creato ambienti per parlare e dialogare, ma ora ho dovuto deporre le armi”, ha dichiarato. La presidente ha infine sottolineato l’importanza di una narrazione plurale nel servizio pubblico, avvertendo che un governo che blocca un organo di garanzia rappresenta un grave pericolo per la democrazia.



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