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Flotilla, i piani della sinistra in mare: il grande bluff dietro il presunto atto di coraggio verso Mattarella



Il viaggio verso la Striscia di Gaza della Flotilla di aiuti umanitari continua con la partecipazione di Arturo Scotto e Annalisa Corrado, parlamentari del Partito Democratico. A bordo della barca Karma dell’Arci, il deputato dem ha annunciato con un video messaggio sui social che la missione è ripresa e la destinazione è Gaza, auspicando di portare aiuti vitali alla popolazione palestinese: “Siamo diretti verso Gaza, impiegheremo alcuni giorni per raggiungerla e per portare gli aiuti umanitari, tra poche ore incroceremo il resto della flottiglia e andremo dritti perché pensiamo di stare facendo una cosa giusta che serve per alleviare le sofferenze della popolazione palestinese”.



Non si registrano ripensamenti nonostante le tensioni all’interno della Flotilla, che ha visto defezioni e abbandoni, né di fronte agli avvertimenti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva invitato gli attivisti a fermarsi per motivi di sicurezza. Nel video, è Scotto a parlare in maniera trionfale, sottolineando: “Si sono concentrati troppo sul fermare la flottiglia, su cosa succede nella flottiglia, sul perché vogliamo andare avanti con la flottiglia e troppo poco su fare quello che dovrebbero fare invece per fermare Netanyahu”.

Si mostrano inoltre fiduciosi nel sostegno che viene dal territorio italiano: “Siamo contenti che nel frattempo in Italia continuino incessanti le mobilitazioni, la pressione dal basso, dai sindacati, dalla politica di opposizione a tutti i livelli per fare pressione sul governo perché oltre a tutelare la flottiglia, oltre a fare di tutto perché i cittadini e le cittadine italiane possano compiere una missione umanitaria in piena sicurezza perché nel solco del diritto internazionale facciano tutto quello che possono per fermare Netanyahu”.

Il percorso della Flotilla segue un’intensa pressione politica e diplomatica, con un contesto di alta tensione marittima e diplomatiche internazionali. Il viaggio verso Gaza rappresenta un’importante iniziativa umanitaria, ma anche un gesto politico che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere l’apertura di un corridoio umanitario nella Striscia sotto blocco.

Le parole di Scotto e Corrado, a bordo della Karma, confermano la decisione di proseguire senza fare marcia indietro, evidenziando l’importanza simbolica della missione e il suo valore nel contesto della crisi umanitaria e politica.


Parola chiave individuata: Arturo Scotto.Arturo Scotto e Annalisa Corrado proseguono il viaggio verso Gaza con la Flotilla, nonostante l’appello di Sergio Mattarella e le tensioni interne alla missione.

I due parlamentari del Partito Democratico sono a bordo della barca Karma dell’Arci e, in un video condiviso sui loro profili social, hanno annunciato la ripresa della navigazione verso la Striscia di Gaza: «Siamo diretti verso Gaza, impiegheremo alcuni giorni per raggiungerla e per portare gli aiuti umanitari, tra poche ore incroceremo il resto della flottiglia e andremo dritti perché pensiamo di stare facendo una cosa giusta che serve per alleviare le sofferenze della popolazione palestinese».

Nonostante le defezioni e le tensioni nella Flotilla e l’esplicito invito a fermarsi per motivi di sicurezza da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Scotto manifesta un atteggiamento trionfalistico: «Si sono concentrati troppo sul fermare la flottiglia, su cosa succede nella flottiglia, sul perché vogliamo andare avanti con la flottiglia e troppo poco su fare quello che dovrebbero fare invece per fermare Netanyahu».

I due parlamentari evidenziano inoltre il sostegno delle mobilitazioni italiane, dichiarando: «Siamo contenti che nel frattempo in Italia continuino incessanti le mobilitazioni, la pressione dal basso, dai sindacati, dalla politica di opposizione a tutti i livelli per fare pressione sul governo perché oltre a tutelare la flottiglia, oltre a fare di tutto perché i cittadini e le cittadine italiane possano compiere una missione umanitaria in piena sicurezza perché nel solco del diritto internazionale facciano tutto quello che possono per fermare Netanyahu».

La missione della Flotilla è ancora in corso tra alti livelli di tensione, in un contesto politico e diplomatico complesso che mira non solo a fornire aiuti umanitari ma anche a richiamare l’attenzione internazionale sul blocco imposto a Gaza e sulle condizioni della popolazione palestinese.



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