Si sono svolti nella Basilica di Santa Giustina i funerali di Stato di Valerio Daprà, Davide Bernadello e Marco Piffari, i tre carabinieri tragicamente deceduti nell’esplosione del casolare di Castel d’Azzano (Verona), proprietà dei fratelli Ramponi — Dino, Maria Luisa e Franco — ora accusati di strage.
Alla cerimonia hanno partecipato tutte le massime cariche dello Stato. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto il suo ingresso in Basilica salutando e abbracciando i familiari delle vittime. Presenti anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana e numerosi ministri: Guido Crosetto, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini. In rappresentanza del territorio, anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Tra gli 800 presenti all’interno della Basilica, anche gli otto carabinieri rimasti feriti nell’esplosione, tra cui il 25enne Domenico Martella. All’arrivo delle tre bare, la folla radunata all’esterno ha accolto il corteo con un lungo applauso. La cerimonia si è tenuta nello stesso luogo in cui, nel 2023, furono celebrate le esequie di Giulia Cecchettin.
Un dolore condiviso da tutto il Paese
In prima fila, i familiari dei tre militari, visibilmente commossi, hanno ricevuto il saluto e la vicinanza delle istituzioni. Monsignor Gianfranco Saba, Ordinario Militare per l’Italia, ha celebrato la messa funebre, ricordando con parole toccanti il sacrificio dei tre carabinieri:
“È incomprensibile quanto accaduto a Marco, Valerio e Davide. Ma la vittoria sul male è anche l’amore di chi serve la patria, garantendo giustizia, ordine e stabilità.”
E ha aggiunto:
“Hanno scelto la via del servizio per il bene comune, specchiandosi nel volto di Cristo. La bellezza dell’umanità sta proprio nel servire gli altri.”
Le storie dietro le divise
Davide Bernadello, il più giovane, stava per compiere un passo importante: il matrimonio. Insieme alla fidanzata stava acquistando una casa. Il figlio di Valerio Daprà ha espresso il desiderio di seguire le orme del padre, ispirato dal suo esempio di dedizione. Il padre di uno dei tre ha condiviso con i media un pensiero doloroso: il figlio aveva prestato servizio anche in aree di guerra, e mai avrebbe immaginato che potesse perdere la vita in una piccola operazione in un paese tranquillo.
Il ricordo degli amici
I colleghi e gli amici dei tre militari li ricordano come persone gentili, presenti, affidabili. Un commerciante, parlando di Valerio Daprà, lo ha descritto come un uomo dal cuore grande, sensibile e sempre disponibile: “Lo consideravo un amico, oggi ho perso una persona cara”.
Un altro testimone, amico di Marco Piffari da trent’anni, ha raccontato con commozione:
“Per me era come un figlio. Non abbiamo perso solo un carabiniere, ma un uomo buono e degno.”



Add comment