L’inviata del Tg3 Lucia Goracci ha vissuto momenti di grande tensione durante un collegamento in diretta da Gaza il 29 luglio. La giornalista, insieme al suo operatore Ivo Bonato, si trovava sul posto per documentare gli eventi legati all’uccisione di Awdah Athaleen, un palestinese vittima di un colono israeliano. Tuttavia, il loro lavoro è stato interrotto da un episodio che ha messo a rischio la loro sicurezza.
Secondo quanto raccontato dalla stessa Lucia Goracci, mentre si trovavano nei pressi del villaggio di Umm al Khair, un colono ha iniziato a disturbare la loro attività. L’uomo, armato di pistola, ha bloccato la strada con il suo pick-up e ha cominciato a sgommare insistentemente, rendendo impossibile proseguire. La giornalista ha dichiarato: “Ci ha chiuso la via d’uscita con il suo pick-up. Alla fondina aveva una pistola”.
La situazione è degenerata ulteriormente quando il colono ha iniziato a fotografarli e a rivolgere loro accuse verbali. Come riportato dalla giornalista, l’uomo ha verificato la loro identità e ha affermato: “Tu sei appena stata nel villaggio palestinese”. Ha poi aggiunto: “Liar, friend of filastin”, che tradotto significa “bugiardi e amici dei palestinesi”. Questo comportamento ostile ha creato una forte tensione, rendendo difficile per Lucia Goracci e il suo operatore gestire la situazione.
La giornalista ha spiegato che in quel momento stavano aspettando di stabilire la linea per il collegamento. L’uomo continuava a ripetere il nome del villaggio palestinese, Umm al Khair, e a ribadire le accuse. Nonostante l’atmosfera carica di tensione e il rischio legato alla presenza della pistola, Goracci e il suo operatore sono riusciti a gestire l’incidente senza ulteriori conseguenze.
Questo episodio si è verificato mentre la giornalista stava documentando l’uccisione di Awdah Athaleen. Secondo quanto riportato, il responsabile del tragico evento sarebbe Ynon Levi, un colono noto per comportamenti violenti e impuniti. L’accaduto si inserisce in un contesto di forti tensioni tra coloni israeliani e palestinesi, che spesso sfociano in episodi di violenza.
Lucia Goracci, nota per la sua esperienza come inviata in zone di conflitto, ha iniziato la sua carriera giornalistica alla fine degli anni Novanta. Dopo essersi iscritta all’albo dei giornalisti professionisti, ha lavorato per l’edizione regionale del Tg in Sicilia, prima di approdare alla redazione di Rai2. Successivamente è stata scelta come inviata in Medio Oriente e ha lavorato per il Tg3, conducendo diverse edizioni e partecipando al programma Linea Notte. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Ilaria Alpi nel 2011 e il Premio Luigi Barzini l’anno successivo.
L’episodio vissuto da Lucia Goracci evidenzia ancora una volta i rischi che i giornalisti affrontano nelle aree di conflitto. La loro presenza sul campo è fondamentale per documentare gli eventi e fornire una testimonianza diretta delle realtà locali. Tuttavia, situazioni come quella accaduta a Gaza dimostrano quanto sia difficile lavorare in contesti segnati da tensioni politiche e sociali.
La vicenda non è isolata ma rappresenta un esempio concreto delle difficoltà che i professionisti dell’informazione incontrano nel tentativo di raccontare storie complesse e spesso pericolose. Nonostante le difficoltà, il lavoro di giornalisti come Lucia Goracci contribuisce a portare alla luce dinamiche che altrimenti rimarrebbero nell’ombra, offrendo al pubblico una prospettiva più completa sugli eventi internazionali.



Add comment