Il giovane atleta palestinese Allam Abdullah al-Amour, noto per essere una promessa dell’atletica internazionale, è stato ucciso nella parte meridionale della Striscia di Gaza mentre cercava di ottenere alimenti per la sua famiglia. L’episodio è avvenuto vicino a uno dei punti di distribuzione gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) a Khan Yunis, secondo quanto confermato da una fonte del Ministero della Salute locale.
L’atleta, che aveva solo 20 anni, è stato colpito al petto da colpi d’arma da fuoco e non ha resistito alle gravi ferite riportate. Il luogo dell’incidente è il punto SDS3, uno dei quattro centri di distribuzione operativi nella zona meridionale della Striscia. La fondazione GHF, incaricata da Israele lo scorso maggio di distribuire aiuti umanitari nell’area, ha registrato numerosi episodi violenti presso i suoi punti di raccolta, dove la popolazione locale affronta quotidianamente rischi per ottenere cibo e beni essenziali.
Secondo Zaher al-Waheidi, responsabile del dipartimento di documentazione del Ministero della Sanità di Gaza, la morte di al-Amour rappresenta un ulteriore tragico episodio in un conflitto che ha già causato la perdita di centinaia di vite tra gli atleti palestinesi. “Allam Abdullah al-Amour è morto mentre cercava di ottenere aiuto per la sua famiglia. È stato colpito mentre si trovava nei pressi del punto di distribuzione SDS3 a Khan Yunis”, ha dichiarato al-Waheidi.
Allam Abdullah al-Amour, originario di Gaza, era considerato una delle giovani promesse dell’atletica palestinese. Nel 2023 aveva ottenuto una medaglia di bronzo nei 3000 metri U20 durante la prima edizione dei Club dell’Asia Occidentale, tenutasi a Doha. La sua carriera promettente si è interrotta bruscamente in uno scenario di conflitto che continua a mietere vittime tra la popolazione civile.
La notizia della sua morte è stata riportata da diverse testate palestinesi ed egiziane, sottolineando ancora una volta le difficoltà quotidiane affrontate dai residenti della Striscia di Gaza. La ricerca di cibo e beni essenziali si trasforma spesso in una sfida mortale, soprattutto nei pressi dei centri di distribuzione degli aiuti umanitari.
Purtroppo, al-Amour non è l’unico atleta palestinese vittima del conflitto in corso. Il 19 agosto scorso, il cestista Mohammed Shaalan, 39 anni, ha perso la vita mentre cercava cibo per i suoi sei figli a Khan Yunis. Due settimane prima, il noto ex calciatore della nazionale palestinese Suleiman al-Obeid, soprannominato “il Pelé della Palestina”, era deceduto nello stesso contesto mentre tentava di ottenere assistenza umanitaria per la sua famiglia.
Secondo i dati forniti dalla Palestinian Sports Media Association, dall’inizio del conflitto il 7 ottobre 2023, più di 660 atleti palestinesi hanno perso la vita a Gaza. Le cause principali sono i bombardamenti e gli episodi violenti nei pressi dei centri di distribuzione degli aiuti umanitari. Questi numeri evidenziano l’impatto devastante della guerra sulla comunità sportiva palestinese e sulla popolazione civile in generale.
La situazione nella Striscia di Gaza rimane critica, con migliaia di persone che ogni giorno affrontano pericoli per accedere agli aiuti umanitari. Le organizzazioni internazionali continuano a monitorare la situazione e a denunciare le gravi violazioni dei diritti umani che si verificano nella regione.
La morte di Allam Abdullah al-Amour rappresenta un simbolo tragico della sofferenza vissuta dai giovani palestinesi, molti dei quali vedono infrangersi i loro sogni e le loro aspirazioni a causa del conflitto in corso. La comunità sportiva internazionale ha espresso il proprio cordoglio per la perdita dell’atleta, ricordandolo come una promessa dell’atletica e un esempio di determinazione e talento.



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