Giorgio Armani se n’è andato il 4 settembre, a 91 anni. Fine di un’epoca, davvero. Il re della moda – mica per scherzo, lo chiamavano proprio “Re Giorgio” – ha rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo, e pure il modo in cui pensiamo a certi vestiti. La sua vita privata? Beh, non è mai stata roba da rotocalchi scandalistici, ma si è sempre intrecciata con quella professionale, come succede spesso quando ci metti davvero il cuore.
Una storia d’amore bella lunga, la sua con Sergio Galeotti. Durata vent’anni, mica pochi. Galeotti, architetto e stilista pure lui, è morto giovane, nel 1985, a soli 40 anni. Una sfiga tremenda, soprattutto perché erano gli anni in cui Armani e lui stavano diventando qualcuno, stavano costruendo un impero. Armani l’ha sempre detto: senza Sergio, la spinta forse non l’avrebbe mai avuta. Tipo, quando ricorda il famoso sorriso toscano di Galeotti, o la fiducia che aveva in lui – gli diceva: “Tu hai un potenziale importante.” E aveva ragione, accidenti.
La morte di Sergio? Una mazzata. Armani ha confessato che con lui è morta una parte di sé. Si è aggrappato a una forza di volontà pazzesca, ha detto. E non era mica facile: un dolore così, proprio quando la loro carriera decollava.
Negli ultimi anni, poi, Armani si era legato parecchio a Leo Dell’Orco, il suo braccio destro, amico fidato, anche coinquilino. In un’intervista recente ha raccontato che Dell’Orco è la persona più vicina a lui, ma non si è mai definito davvero innamorato. Una roba tipo: “A che serve innamorarsi se poi non hai spazio da dedicare a quella persona?” Pratico, eh. Quanto ai figli, beh, ha detto che un po’ gli mancano, ma ormai… Si sa, la vita va così.
Insomma, Armani non è stato solo giacche destrutturate, red carpet e modelle. Dietro c’era un uomo che ha amato tanto e ha sofferto pure di più. Fine della sfilata, ma il suo stile, quello, mica se ne va.



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