Che figuraccia, ragazzi. Prima la spacconata, poi la caduta di stile e alla fine—tac!—pure il caso politico che fa sudare freddo il Partito democratico. Protagonista del pasticcio: Vittorio Codeluppi. Questo qui si è messo a postare sui social un video super tamarro, dove si vede il contachilometri di una Porsche che schizza a 260 all’ora. Sì, hai letto bene: 260. Al volante? Proprio lui, Codeluppi, fresco-fresco di nomina a presidente dell’azienda idrica a Lodi, la Sal. Ma mica solo quello: il tipo ha pure fatto l’assessore alle attività produttive con Guerini sindaco (Guerini, quello che ora sta in Parlamento e che faceva pure il ministro della Difesa ai tempi di Conte e Draghi, per capirci). Insomma, uno che circola.
Ovviamente il video ha fatto incazzare mezzo mondo. La Lega locale non ci ha pensato due volte a tirare fuori il “forte disappunto”—che è il loro modo elegante di dire “ma che cavolo fai?”—e ha puntualizzato che, pure se il video fosse stato girato all’estero dove magari il limite non c’è, pubblicare una roba del genere è di una scemenza epica, perché dai, che esempio dai?
Codeluppi, per niente pentito, ha lasciato la story bella lì, a imperitura memoria. Nella bio di Instagram, se vuoi farti due risate, sfoggia pure la frase da duro: “…la guerra te la faranno a prescindere solo perché devono fare rumore… ma a te piace il rumore… quindi procedi come solo tu sai fare… come un capobranco!”. Manco fosse Tony Montana. Poi, un minimo di ragionevolezza l’ha tirata fuori—forse qualcuno gli ha fatto notare che aveva fatto una vaccata—e a Repubblica ha raccontato che guidava su un’autostrada tedesca, Ferragosto, senza limiti di velocità (tranne dove c’è il cartello, eh), e che se si guarda bene si vede pure scritto “Stuttgart”. Insomma, pronto a difendersi con la precisione di Perry Mason.
Morale della favola? Boh, magari la prossima volta che ti senti invincibile e vai a tutto gas, ricordati che schiantarsi è un attimo. E quando sei pure un personaggione pubblico, finire fuori strada—mediaticamente e politicamente—è ancora più facile.



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