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Il direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, esprime preoccupazioni per un possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente e il rischio di una guerra nucleare.



C’è un crescente timore riguardo alla possibilità di un’espansione del conflitto in Medio Oriente, una questione che il direttore editoriale de Il Giornale, Vittorio Feltri, ha affrontato durante un’intervista nel talk show 4 di Sera su Rete. Durante la conversazione, Feltri ha avvertito che, se la situazione attuale continuerà, si rischia di “filar dritti verso un conflitto mondiale e soprattutto un conflitto atomico”, aggiungendo che tale scenario lo terrorizza profondamente.



Il giornalista ha anche discusso il ruolo dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel contesto del conflitto tra Iran e Israele. Feltri ha espresso la sua speranza che Trump possa influenzare positivamente la situazione, affermando: “Me lo auguro e penso che sia in grado di farlo, certo è che non è una certezza e quindi non vivo tranquillo, come credo la maggior parte degli italiani”. Questa dichiarazione riflette una preoccupazione condivisa da molti riguardo all’incertezza politica e militare nella regione.

Quando gli è stato chiesto quale potesse essere l’obiettivo di Israele, Feltri ha risposto: “Diciamo che entrambe le cose fanno paura ad Israele, soprattutto Israele teme di essere aggredita dal punto di vista atomico e allora previene”. Ha sottolineato che la situazione in Iran è particolarmente complessa e nebulosa, evidenziando che non è chiaro come il governo iraniano reagirà a eventuali provocazioni. “Temo che la loro reazione sia violenta e quindi atomica, perché l’Iran dispone di armamenti nucleari e se questo succedesse sarebbe veramente la fine del mondo”, ha affermato Feltri, avvertendo che il futuro della regione è nelle mani di un popolo con una visione religiosa che si intreccia con la politica.

La discussione si è poi spostata su questioni di politica interna italiana, in particolare sulla critica da parte della sinistra nei confronti del governo italiano per la sua apparente mancanza di una posizione chiara e decisa. Feltri ha sostenuto che l’atteggiamento di attesa dell’Italia è giustificato, affermando: “Penso che abbia ragione l’Italia a soprassedere, cosa dovremmo fare? Sganciare delle bombe atomiche che non abbiamo, fare dei combattimenti che non possiamo sostenere, quindi è giusto che l’Italia sia ferma in attesa degli sviluppi e magari cerchi anche di evitare che la questione sia grave”.

Riguardo al timore di un conflitto nucleare, Feltri ha osservato che questo rimane un argomento centrale, anche se non sempre esplicitato. Ha concluso con un tono di cautela, affermando: “Penso che l’argomento principale sarà quello, magari non espresso ma comunque temuto. Poi c’è sempre la speranza che non si arrivi fino a quel punto, però temo che stavolta ci siamo”.



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