Sarà l’autopsia a chiarire le circostanze della morte di Leonardo Di Loreto, il giovane di 27 anni rinvenuto privo di vita nella sua abitazione di Roseto degli Abruzzi nella serata di domenica 24 agosto. Il ragazzo è stato trovato con indosso una maschera antigas, del tipo utilizzato anche in ambito edilizio, collegata a una bomboletta contenente gas refrigerante a effetto anestetico, comunemente reperibile in commercio.
Il pubblico ministero titolare delle indagini ha disposto l’esame autoptico, che sarà eseguito giovedì presso l’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo. Contestualmente, la Procura ha ordinato il sequestro del computer sul quale Leonardo si trovava al momento del rinvenimento, insieme ad altri dispositivi elettronici e informatici, tra cui lo smartphone, al fine di verificare eventuali contatti o attività sospette.
L’ipotesi prevalente resta quella di un gesto volontario, ma i contorni della vicenda non sono ancora del tutto definiti. Al momento l’ipotesi di reato formulata dalla Procura è quella di istigazione al suicidio, un atto dovuto per consentire lo svolgimento degli accertamenti medico-legali e tecnici. Secondo fonti investigative, non vi sono al momento elementi specifici che possano collegare la morte del giovane a dinamiche esterne, ma non si esclude alcuna pista.
Uno dei punti che gli investigatori intendono chiarire è se il decesso possa essere stato collegato a fenomeni di challenge online o pratiche estreme diffuse in rete. Questo sospetto nasce anche dal fatto che in passato il 27enne era stato attivo su piattaforme digitali e aveva avuto esperienze come youtuber. Tuttavia, i primi rilievi escludono che al momento del ritrovamento sul computer fosse aperta una chat o un collegamento a comunità virtuali. Le verifiche si concentreranno ora sul cellulare, per ricostruire eventuali conversazioni o contatti con forum e gruppi online.
In queste ore, le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Teramo si stanno orientando anche verso l’analisi della vita personale di Leonardo, alla ricerca di possibili motivazioni che lo abbiano spinto a un gesto estremo. Fondamentali saranno le testimonianze dei familiari e degli amici più stretti, già ascoltati nelle ultime ore dagli inquirenti.
Sono stati proprio i genitori a fare la tragica scoperta, rientrando in casa poco dopo le 22. L’immediata richiesta di aiuto non ha potuto evitare il dramma. Le parole del sindaco di Roseto, Mario Nugnes, testimoniano lo smarrimento della comunità: “La nostra comunità è stata colpita da un dolore immenso. La scomparsa di un giovane concittadino di 27 anni ci lascia attoniti e profondamente feriti. In momenti come questo non esistono parole che possano lenire una ferita così grande, ma esiste il dovere di stringerci, tutti insieme, attorno alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari, condividendo in silenzio la loro sofferenza”.
Il primo cittadino ha aggiunto un ricordo personale del giovane: “La sua perdita mi tocca anche sul piano personale. Ho conosciuto Leonardo e ho condiviso con lui una parte importante della vita comunitaria al grest, il centro estivo per bambini e ragazzi in cui è stato volontario con entusiasmo e generosità. Ricordo con gratitudine la sua presenza e il suo sorriso, che hanno lasciato un segno nelle attività e nelle persone che lo hanno incontrato”.
Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza del sostegno reciproco in momenti tanto dolorosi: “Tragedie come queste ci interrogano come persone e come comunità. Ci ricordano quanto sia importante non lasciare indietro nessuno, coltivare il dialogo, l’ascolto e la vicinanza reciproca, perché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie difficoltà”.
La vicenda ha suscitato sgomento non solo a Roseto degli Abruzzi, ma anche oltre i confini locali, vista la giovane età della vittima e le modalità insolite del decesso. La comunità resta in attesa dei risultati dell’autopsia e delle analisi sui dispositivi elettronici, che potrebbero fornire risposte cruciali sugli ultimi momenti di vita di Leonardo Di Loreto e sulle reali cause che hanno portato alla sua morte.
Il caso resta aperto e gli investigatori continuano a lavorare per accertare se dietro la tragedia vi siano responsabilità esterne, oppure se si tratti esclusivamente di una decisione personale, ancora difficile da comprendere per chi conosceva il giovane.



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