Uno degli episodi più memorabili della lunga carriera televisiva di Pippo Baudo è legato al dibattito acceso sulla partecipazione di Alina Deidda, una concorrente di soli 12 anni, al Festival di Sanremo del 2004. La vicenda si svolse durante una puntata della trasmissione “Novecento”, dove Baudo si scontrò in diretta con la psicoterapeuta e sociologa Maria Rita Parsi, che criticava aspramente la scelta di includere bambini così giovani in un contesto televisivo e competitivo.
La polemica, che aveva già animato le discussioni durante la settimana del Festival, si concentrava sul presunto impatto negativo che la partecipazione a eventi di tale portata avrebbe potuto avere su un bambino. Maria Rita Parsi, intervenendo in collegamento, espresse il suo punto di vista con parole forti: “I bambini hanno bisogno di passaggi emotivi, hanno bisogno di tempo e molto spesso la società dello spettacolo non li fa crescere, li consuma. E stasera mi pare che abbiamo consumato.”
A queste dichiarazioni, Pippo Baudo rispose con altrettanta fermezza, interrompendo il discorso della sociologa e contestandone il tono: “Secondo me no, sono in disaccordo con quello che dice, se lei vuole alzarsi e se ne va non me ne frega niente perché stata maleducata nel suo intervento.” La reazione di Parsi fu immediata: abbandonò il collegamento, mentre Baudo la salutava con sarcasmo: “Buonasera, è stato un piacere non rivederla.”
Il conduttore continuò poi a esprimere il suo pensiero sull’argomento, criticando l’approccio della psicoterapeuta: “Ma che modo è? Un’intellettuale che si esprime così, ma vada via. Con queste dichiarazioni si creano un sacco di complessi nei bambini. Pensiamo a Mozart, bisogna innanzitutto capire se abbiano le capacità per cantare, poi spetta ai genitori la decisione, ma non si può apoditticamente sentenziare. Ma che modo è questo? Io credo sia antidemocratico e incivile.”
La disputa sollevò un dibattito più ampio sull’opportunità di esporre bambini e adolescenti al mondo dello spettacolo e su come questo possa influire sul loro sviluppo emotivo e psicologico. Da un lato, molti sostenevano che il talento debba essere valorizzato indipendentemente dall’età; dall’altro, c’era chi considerava rischioso introdurre giovani così piccoli in un ambiente competitivo e mediatico.
La carriera di Alina Deidda, tuttavia, non ebbe un seguito significativo. Nonostante l’enorme attenzione mediatica ricevuta durante il Festival di Sanremo del 2004, il progetto discografico legato alla giovane artista non si sviluppò ulteriormente negli anni successivi. La sua partecipazione rimane un caso unico nella storia del Festival, essendo ancora oggi la concorrente più giovane ad aver calcato quel palco.
Questo episodio mette in luce due visioni opposte del mondo dello spettacolo: da un lato quella di chi lo vede come un’opportunità per valorizzare il talento fin dalla giovane età; dall’altro quella di chi teme che possa esercitare una pressione eccessiva sui bambini, compromettendone il benessere emotivo. La posizione di Pippo Baudo, da sempre difensore delle sue scelte artistiche, si è rivelata coerente con la sua visione del ruolo della televisione come mezzo per scoprire e promuovere nuovi talenti.



Add comment