La votazione che ha permesso a Ilaria Salis di mantenere la sua immunità parlamentare ha suscitato dibattiti e polemiche. Nella giornata di ieri, si sono svolte cinque votazioni in cui sono state revocate solo due immunità, entrambe a parlamentari conservatori. Al contrario, tre immunità sono state salvaguardate, tra cui quella di Salis, insieme a due esponenti di altri partiti, uno socialista e uno dei popolari. Questo esito ha sollevato interrogativi su chi possa aver votato per proteggere la Salis, suggerendo possibili alleanze trasversali.
Ilaria Salis, visibilmente sollevata, ha commentato la situazione in un’intervista rilasciata a Repubblica, affermando: “Ho tirato un sospiro di sollievo, ma la mia storia non è ancora finita”. La parlamentare ha espresso fiducia nei suoi colleghi del Parlamento europeo, ma ha anche sottolineato l’importanza del processo che si svolgerà il 7 ottobre, quando il suo destino sarà nuovamente messo in discussione. Ha inoltre lanciato un appello al ministro Nordio, chiedendo che il suo caso venga trattato in Italia.
Riguardo alla sua situazione, Salis ha affermato che sta subendo una vera e propria persecuzione da parte del governo ungherese, evidenziando come le recenti dichiarazioni di Viktor Orbán e del suo portavoce abbiano dimostrato chiaramente questa ostilità. Secondo lei, il voto contro la revoca della sua immunità rappresenta un’ulteriore conferma che in Ungheria non esiste la possibilità di un processo equo nei suoi confronti.
Sebbene il voto fosse segreto, le dinamiche politiche suggeriscono che alcuni membri del partito popolare abbiano votato insieme alle forze di sinistra per salvare Salis. La Lega e Fratelli d’Italia hanno definito tali voti come un tradimento, ma alcuni membri di destra hanno espresso solidarietà nei confronti della parlamentare. “Sì, non faccio nomi, ma l’ho ricevuta anche da colleghi di destra, che si sono mostrati sinceramente preoccupati per la mia situazione”, ha dichiarato Salis. Ha aggiunto che questi colleghi sono consapevoli del deterioramento della democrazia in Ungheria e delle possibili conseguenze per lei.
Il ministro Matteo Salvini e il partito della Lega hanno commentato la situazione, affermando: “Chi sbaglia, non paga in Europa”. Salis ha risposto a queste dichiarazioni, sottolineando che se ci sono ancora obiezioni, ciò indica che il modello di giustizia di alcuni è simile a quello ungherese, dove la magistratura non è indipendente dal potere esecutivo. “Questo è del tutto inaccettabile, oltre che pericoloso, perché significa che vogliono importare il modello di giustizia illiberale e vendicativa in Italia”, ha concluso.
Il futuro di Ilaria Salis rimane incerto mentre si avvicina la data decisiva del 7 ottobre. La sua posizione all’interno del Parlamento europeo e il suo status di immunità saranno al centro di un’attenzione crescente, sia a livello politico che mediatico. Le conseguenze di questa votazione potrebbero avere ripercussioni significative non solo per lei, ma anche per il panorama politico europeo, dato il contesto di crescente tensione tra i valori democratici e le pratiche autoritarie in alcuni Stati membri.
In conclusione, l’operato di Ilaria Salis continuerà a essere scrutinato, con gli sviluppi futuri che potrebbero influenzare non solo la sua carriera, ma anche il dibattito più ampio sulla democrazia e sulla giustizia in Ungheria e in Europa. La situazione rimane fluida e le alleanze politiche potrebbero ulteriormente complicare il quadro, rendendo il 7 ottobre una data cruciale per il futuro della parlamentare e per la stabilità politica in Europa.
Il mio intervento oggi in conferenza stampa a Bruxelles pic.twitter.com/subwyupp8w
— Ilaria Salis (@SalisIlaria) September 24, 2025



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