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La madre di Giorgia e Arianna Meloni: «Arianna è troppo severa con sé stessa, Giorgia dovrebbe pensare di più a sé. A me chiedono altri romanzi, ma preferisco dedicarmi alle icone sacre»



«Me ne aspettavo una Papa, invece dovrò accontentarmi di una Presidente del Consiglio e di una che è il numero due di Fratelli d’Italia». A parlare è Anna Paratore, con il suo proverbiale humour schietto e senza filtri, in una delle sue rare apparizioni pubbliche. Madre di Giorgia Meloni e di Arianna Meloni, Anna osserva la straordinaria ascesa delle figlie con l’occhio critico di chi conosce ogni loro lato, lontano dai riflettori.



L’umorismo tagliente e il peso dell’odio online

«Non so come mi sia uscita quella battuta sul Papato», ammette ridendo, «ma se la verità non te la dice tua madre, chi te la dice?». La sua filosofia è opposta al detto “ogni scarrafone è bell’a mamma sua”: crede nel giudizio critico e nell’onestà, anche scomoda. Questo approccio si applica anche alla sua valutazione della performance di Arianna sul palco di Atreju con Raul Bova: «Sintetica e precisa. Niente di travolgente, ma ha espresso concetti chiari».

Il discorso cade poi su un tema che tocca da vicino la sua famiglia: l’odio in rete. «Le mie figlie mi dicono di non leggere, altrimenti mi arrabbio. Ma non ce la faccio», confessa. Riferisce di aver letto commenti vergognosi non solo sulle figlie, ma persino sulla nipotina Ginevra. Tra le fake news più assurde che le siano capitate, cita la bufala di un presunto matrimonio di Giorgia in Vaticano. «Roba da matti, pubblicata su un sito qualsiasi», commenta, scuotendo la testa di fronte alla disinformazione che circonda la sua famiglia.

Dalla letteratura alle icone sacre: una vita creativa

Anna Paratore non è solo la “first mamma” d’Italia, come si definisce scherzosamente. È stata per anni una scrittrice di successo con lo pseudonimo Josie Bell, autrice di ben 130 romanzi rosa che in passato sono stati una fonte di sostentamento. «Me li hanno richiesto di nuovo, ma non mi va più. È un genere che non tira», spiega. Oggi ha canalizzato la sua creatività in un’arte completamente diversa: la creazione di icone sacre bizantine. «Lavoro con le mani, se potessi rinascerei falegname. Preparo queste icone, le vendo o le regalo alle amiche. È un modo per tenere la mente impegnata», racconta, svelando che questa attività è anche una terapia contro la sua “vera paura”: lasciare che i pensieri prendano il sopravvento.

Un matriarcato alla Garbatella: «Il patriarcato? Una stupidata»

Quando si solleva l’argomento del presunto modello patriarcale dietro al successo di Giorgia, la reazione di Anna è immediata e decisa: «Ecco, questa è una stupidata, per essere gentili». La sua storia personale, dice, racconta l’esatto contrario. «A casa nostra anche il cane è femmina, Nina. Non c’è spazio per gli uomini. Le donne hanno una marcia in più, voi uomini riuscite a fare una cosa per volta, al massimo due, noi no». Per lei, la carriera di Giorgia Meloni è la negazione del patriarcato, tanto che sua figlia ha sempre combattuto le quote rosa proprio in nome della meritocrazia pura. «Siamo l’affermazione del matriarcato», conclude con fierezza.

La politica in famiglia: dalle chat ai pranzi domenicali

La politica non è solo il lavoro delle figlie, ma un tessuto che ha sempre avvolto la famiglia. Anna abita a 22 metri dalla storica sezione di Fratelli d’Italia alla Garbatella, quartiere simbolo delle origini politiche della premier. «Fratelli d’Italia è la mia famiglia. Li ho visti tutti con i calzoncini corti, giravano in casa mia dalla mattina alla sera a mangiare spaghetti», ricorda con affetto.

Le chat di famiglia – intitolate «Io, mammeta e tu» – sono un crocevia di discussioni vivaci. «Sì, intervengo con giudizi sferzanti, ma Giorgia mi ha strillato: “Altrimenti i giornalisti scrivono che le sorti d’Italia si decidono a casa nostra!”», rivela, smentendo qualsiasi ipotesi di un “Governo Garbatella” parallelo. Fu proprio lei, anni fa, ad accompagnare Giorgia in sezione dopo che la figlia, mentre facevano la spesa, le confessò il desiderio di impegnarsi in politica.

E per il futuro? Anna non esclude che anche Arianna Meloni possa candidarsi in Parlamento. «Sarebbe normale. Fa politica da 30 anni, ha enormi capacità organizzative. Se vivesse in America sarebbe ricca come organizzatrice di eventi», sostiene con convinzione.

I consigli di una madre: «Giorgia, pensa di più a te stessa»

Alla fine, il cuore dell’intervista si rivela nei suoi consigli materni. A Giorgia rimprovera di «sentirsi sempre il peso del mondo sulle spalle» e le suggerisce di ritagliarsi più tempo per sé. Ad Arianna, invece, dice di essere troppo critica con se stessa. Sono le raccomandazioni di una madre che, nonostante i ruoli istituzionali delle figlie, vede prima di tutto le persone.

E i pranzi domenicali in famiglia? Niente stereotipi sulla cucina italiana sontuosa. «Arianna è quasi inappetente, Giorgia è una buona forchetta. Il nostro lusso è andare a mangiare una fritturina in qualche trattoria di pesce», confida, dipingendo un quadro di normalità disarmante per una delle famiglie più sotto i riflettori d’Italia.

In queste confessioni, Anna Paratore si delinea non come una semplice madre di personaggi pubblici, ma come una figura autonoma, creativa e fortemente caratterizzata, che osserva il panorama politico italiano con la lucidità di chi conosce ogni retroscena, ma soprattutto con l’amore incondizionato di una mamma.



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