Si sono svolti lunedì 7 aprile i funerali di Sara Campanella, una giovane di 22 anni tragicamente uccisa a coltellate a Messina da Stefano Argentino, un compagno di università che la perseguitava da tempo. In segno di riconoscimento per il suo impegno accademico, Sara riceverà la laurea alla memoria presso l’Università di Messina. Recentemente, aveva espresso il desiderio di dedicarsi a una tesi sperimentale in Oncologia presso la facoltà di Tecniche di Laboratorio Biomedico. La sua amica più cara, Mariagrazia, ha raccontato in un’intervista a Fanpage.it che Sara era entusiasta del suo percorso: “Era il suo sogno, stava facendo il conto alla rovescia per la laurea. Voleva tornare a Palermo e iniziare a lavorare qui per stare più vicina alla famiglia e agli amici.”
Il sogno di Sara era quello di specializzarsi nella cura dei tumori, e aveva accolto con gioia l’esito positivo dei test all’Università di Messina. “Amava quello che faceva, era molto appassionata. Sara era il sole, nei momenti bui cercava il buono delle cose e riusciva a fartelo vedere. Era studiosa, intelligente e straordinariamente bella.”
Mariagrazia ha condiviso come ha conosciuto Sara: “All’università di Palermo, all’epoca lei studiava con me Scienze Motorie. Non conoscevamo nessuno e non ci eravamo mai incontrate prima, ma ci siamo guardate ed è scattato qualcosa. Abbiamo legato subito.” Dopo essersi trasferita a Messina per proseguire gli studi, le due ragazze hanno mantenuto un legame profondo, condividendo momenti significativi delle loro vite. “Ci siamo tenute sempre in contatto, facevamo tanti sacrifici per vederci e i nostri genitori ci aiutavano a incontrarci e passare del tempo insieme.”
Il ricordo di Sara è ancora vivido per Mariagrazia, che la descrive come una persona che illuminava ogni ambiente. “Per me è il sole, lo è ancora adesso. Ce lo dicevamo a vicenda, ma era lei ad illuminare tutto. Nei momenti bui riusciva a trovare il buono, sempre.” Sara era gentile e altruista, sempre pronta a prendersi cura degli altri. “Era buona, altruista e molto affettuosa. Mi ha dato l’amore che altre persone non sono riuscite a darmi in molto più tempo.”
In merito ai progetti futuri di Sara, Mariagrazia racconta: “Voleva tornare a Palermo dopo la laurea per stare più vicina agli amici e alla famiglia. Attendeva la laurea più di qualunque altra cosa, faceva il conto alla rovescia.” La giovane era determinata a specializzarsi in oncologia, un campo che le stava particolarmente a cuore.
Recentemente, Sara aveva iniziato una relazione con un ragazzo, di cui Mariagrazia era a conoscenza. “Mi aveva raccontato di lui, erano molto felici insieme. Lui la trattava bene e lei aveva un’idea dell’amore estremamente pulita e bella.” La giovane sognava di costruire una famiglia e di avere un lavoro stabile. “Quando mi parlava del suo fidanzato, mi diceva che aveva trovato la sua persona.”
Tuttavia, Mariagrazia rivela di non essere a conoscenza della situazione di Sara con Stefano Argentino, il ragazzo che la perseguitava. “Purtroppo non mi ha mai raccontato nulla di questo individuo. Sapevo che nella loro classe erano in pochi, circa una ventina di persone.” Nonostante la loro conoscenza, Sara non aveva mai menzionato i problemi legati a Argentino. “Lei era troppo buona, cercava di mettere a suo agio tutti e aveva lo spirito dell’inclusione. Probabilmente non ha visto un pericolo in questa persona.”
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