L’ex marito di Lucia Regna è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Torino per un episodio di violenza avvenuto dopo la fine del matrimonio. La vittima ha riportato gravi lesioni personali, tra cui la necessità di ricostruire il volto con 21 placche di titanio e un danno permanente alla vista dovuto a una lesione del nervo oculare. Nonostante la gravità delle conseguenze fisiche, l’uomo non sconterà la pena in carcere.
La sentenza, emessa dalla Terza Sezione Penale, ha sollevato un acceso dibattito per i giudizi morali espressi dai magistrati. Secondo l’avvocata della parte civile, il documento “viviseziona e mortifica la vittima, mentre è indulgente verso l’uomo che le ha sfondato il volto”.
Il processo si è concentrato su un episodio specifico di lesioni personali, avvenuto il 28 luglio 2022, escludendo l’accusa iniziale di maltrattamenti aggravati. I giudici hanno stabilito che “la fase dibattimentale ha accertato l’insussistenza” di condotte che potessero configurare maltrattamenti continuativi prima di quella data.
Durante il dibattimento, Lucia Regna non ha fornito elementi riguardanti presunti maltrattamenti subiti dal marito fino al 2021, anno in cui ha deciso di interrompere la relazione. La donna avrebbe lasciato il consorte per “motivazioni personali”, e non per comportamenti gravi da parte dell’uomo. Da quel momento, secondo quanto ricostruito dai giudici, sarebbero iniziate frequenti liti domestiche, che però non sono state ritenute penalmente rilevanti. Il Tribunale ha definito tali discussioni come “semplici discussioni domestiche”, caratterizzate da insulti e linguaggio scurrile.
Nel testo della sentenza si legge che “non è difficile immaginare cosa abbia provato l’imputato nel constatare che sua moglie poneva fine con un messaggio WhatsApp a un legame quasi ventennale”. Inoltre, le dichiarazioni della vittima riguardo alla paura di subire violenze durante le liti sono state giudicate “mere congetture”, e alcune sue affermazioni sono state considerate “narrazioni del tutto inattendibili”.
A supporto di questa tesi, i giudici hanno preso in considerazione la testimonianza del nuovo compagno di Lucia Regna, con cui la donna aveva avviato una relazione già nel 2021. L’uomo ha riferito di litigi verbali tra la vittima e il suo ex marito, ma non ha riportato episodi di violenza fisica. Anche la madre della donna non ha menzionato in aula maltrattamenti precedenti all’aggressione del luglio 2022.
Ulteriori elementi sono stati forniti dagli assistenti sociali dell’A.S.L TO-5, che hanno parlato con Lucia Regna dopo l’aggressione. Secondo quanto riportato nella relazione, la donna avrebbe descritto una separazione “senza conflittualità”. Tutte queste informazioni hanno portato i giudici a concludere che non vi fossero condotte penalmente rilevanti prima dell’episodio del 28 luglio 2022.
L’aggressione che ha portato alla condanna dell’ex marito è avvenuta proprio in quella data. La violenza si è concretizzata in un pugno al volto che ha provocato gravi danni fisici alla donna. Nonostante le conseguenze devastanti per la vittima, il Tribunale ha deciso per una pena relativamente lieve, evitando il carcere per l’imputato.



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