L’attrice Brigitte Bardot, simbolo di femminilità e bellezza, è venuta a mancare il 28 dicembre 2025 all’età di 91 anni. La sua carriera, seppur breve, è stata caratterizzata da un’intensa attività cinematografica e da una vita privata movimentata. Bardot ha avuto quattro matrimoni, il primo dei quali con il regista Roger Vadim, e ha vissuto relazioni appassionate e tumultuose. La sua immagine di femme fatale è stata definita da un look iconico e da un modo di parlare inconfondibile, rendendola un modello per generazioni di donne.
Il primo grande amore di Brigitte Bardot è stato Roger Vadim, che sposò nel 1952 a soli 19 anni. Questo legame non fu solo romantico, ma anche professionale; infatti, Vadim contribuì a plasmare il mito di Bardot attraverso film come Et Dieu… créa la femme. Tuttavia, il loro matrimonio durò solo cinque anni, segnati da infedeltà e tensioni. Bardot ebbe relazioni con altri uomini, incluso Jean Louis Trintignant, co-protagonista del film, e la loro storia si concluse a causa della distanza, poiché Trintignant era impegnato nel servizio di leva. Il divorzio da Vadim avvenne ufficialmente nel 1957.
Dopo la separazione, Bardot intraprese diverse relazioni, tra cui una segreta con Gilbert Bécaud e un’altra con l’attore Raf Vallone. Nel 1958, iniziò una storia con il cantante Sacha Distel, ma fu sul set di un film che conobbe Jacques Charrier. La relazione con Charrier portò a una gravidanza indesiderata, ma l’aborto non era legale in Francia all’epoca. Nonostante i suoi desideri, Bardot e Charrier si sposarono il 18 giugno 1959, con la rivista Paris Match che evidenziò il pancione dell’attrice nel suo abito da sposa a quadri.
La nascita del loro unico figlio, Nicolas, rappresentò per Bardot un cambiamento difficile. La maternità la spaventava, poiché temeva che potesse compromettere la sua immagine di star. Dopo la nascita, l’attrice si dedicò al lavoro, temendo le conseguenze della maternità sulla sua carriera. Nel 1962, il matrimonio con Charrier finì in divorzio e Bardot rinunciò alla custodia del figlio, una decisione che Charrier spiegò in un libro, affermando che la priorità di Bardot era garantire a Nicolas un’educazione equilibrata. Bardot, riflettendo sulla maternità, scrisse: “Ho avuto un figlio, ma non si può dire che questo bambino, poverino, sia arrivato al momento giusto e mi abbia dato quello che mi mancava”.
Il matrimonio con Charrier si concluse nel 1962 e Bardot attraversò un periodo di difficoltà personale. Nel 1966, incontrò il playboy tedesco Günter Sachs, con cui iniziò una relazione che culminò in un matrimonio che durò fino al 1969. Questo matrimonio, come i precedenti, si rivelò breve, ma segnò un periodo di intensa passione.
Un’altra relazione significativa fu quella con il cantautore Serge Gainsbourg, che portò alla creazione di una delle canzoni più celebri della storia della musica, Je t’aime… moi non plus. La canzone, scritta da Gainsbourg in una sola notte, suscitò scandalo e fu registrata nel 1967, ma pubblicata solo un anno dopo con la voce di Jane Birkin, nuova compagna di Gainsbourg. La versione originale con Bardot uscì solo vent’anni dopo.
Dopo un lungo periodo di relazioni, Bardot si risposò nel 1992 con Bernard d’Ormale, un esponente politico del Front National. Questo matrimonio si rivelò il più duraturo della sua vita, e insieme vissero in gran parte nella villa La Madrague a Saint-Tropez.
Negli anni successivi al suo ritiro dalle scene nel 1973, Bardot si dedicò attivamente all’attivismo animalista, diventando una voce forte per i diritti degli animali e criticando apertamente le autorità, inclusi leader come Emmanuel Macron. Tuttavia, la sua vita non fu priva di controversie; le sue posizioni razziste e islamofobe le costarono una condanna nel 2001 per “istigazione all’odio e alla violenza razziale”.
Brigitte Bardot rimarrà per sempre un’icona non solo del cinema, ma della cultura popolare, rappresentando un’epoca e un ideale di bellezza e libertà che ha ispirato generazioni. La sua vita, segnata da amori, matrimoni e scandali, continuerà a suscitare interesse e dibattito, rendendola una figura indimenticabile nella storia del cinema e della società.



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