Dichiarazioni contrastanti scuotono la Polonia dopo i presunti attacchi russi con droni del 10 e 13 settembre. Fonti d’intelligence parlano invece di un missile americano partito da un F-16 polacco.
Le tensioni tra Varsavia e Mosca continuano a crescere, ma le ricostruzioni sui presunti attacchi russi contro la Polonia iniziano a incrinarsi. Secondo nuove rivelazioni riportate dal quotidiano Rzeczpospolita, il danno a un’abitazione di Wyryki, nella regione di Lublino, non sarebbe stato causato da un drone russo come dichiarato inizialmente dal governo, ma da un missile aria-aria Aim-120 di fabbricazione americana, lanciato per errore da un F-16 polacco. L’ordigno, fortunatamente, non è esploso.
La versione ufficiale era stata sostenuta anche dal premier Donald Tusk, che nei giorni immediatamente successivi aveva dichiarato: «Non siamo mai stati così vicini a un conflitto dalla Seconda guerra mondiale». Richiamando l’articolo 4 del Trattato Atlantico, il governo polacco aveva deciso di rafforzare la presenza militare ai confini orientali con l’operazione Sentinella Orientale.
Il caso, tuttavia, appare oggi molto meno chiaro. Il presidente della televisione pubblica polacca, Maciej Nawrocki, ha chiesto «spiegazioni urgenti dal governo sull’incidente», sottolineando che «non c’è consenso a occultare informazioni. Nelle condizioni di disinformazione e guerra ibrida, i messaggi ai polacchi devono essere verificati».
Il Comando operativo delle Forze armate polacche ha inoltre smentito il secondo presunto attacco del 13 settembre: «Le azioni intraprese non hanno confermato le indicazioni dei sistemi radar e, di conseguenza, la violazione dello spazio aereo polacco». Secondo l’esercito, si sarebbe trattato di un falso allarme probabilmente legato alle condizioni meteorologiche, come già accaduto in passato in Romania.
A oggi, dunque, non esiste alcuna prova concreta di un effettivo attacco russo al territorio polacco. Al contrario, le immagini diffuse dei droni — alcuni dei quali apparsi in posizioni improbabili, come un tetto di una conigliera — hanno alimentato dubbi e sospetti sulla solidità delle accuse rivolte a Mosca.
La vicenda, osserva l’analista Gianandrea Gaiani su Analisi Difesa, rischia di incrinare ulteriormente la credibilità della narrativa ufficiale che accompagna il conflitto in Ucraina, soprattutto in un momento in cui la Polonia ha intensificato la propria campagna diplomatica e militare a sostegno di Kiev.
Il governo polacco mantiene però la linea dura e continua ad attribuire ogni responsabilità alla Russia, mentre le nuove rivelazioni alimentano polemiche interne e richieste di chiarezza. La questione resta aperta e rischia di avere ripercussioni non solo sul piano politico interno, ma anche nei delicati equilibri con gli alleati della NATO.



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