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Le dieci bufale sulla Flotilla smentite punto per punto a due settimane dal rientro in Italia



Due settimane sono trascorse dal rientro in Italia degli equipaggi della Global Sumud Flotilla, e anche io sono tornato, portando con me segni di un’esperienza intensa. Tuttavia, nulla può paragonarsi a ciò che continua a verificarsi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove la situazione rimane critica nonostante gli accordi di pace. È fondamentale mantenere l’attenzione su questi temi.



Ora è il momento di affrontare le numerose false informazioni circolate negli ultimi mesi riguardo alla Global Sumud Flotilla e di smontarle una per una.

Iniziamo dalla prima affermazione falsa: “La Flotilla non serve a niente”. Questa è una bugia comune che viene ripetuta ogni volta che si percepisce un cambiamento significativo. Quando scendiamo in piazza, organizziamo scioperi o partecipiamo a manifestazioni, ci viene detto che le nostre azioni sono inefficaci. Tuttavia, mai come in questa occasione, la Global Sumud Flotilla e le manifestazioni globali hanno dimostrato la loro efficacia. Dopo gli arresti di membri della Flotilla in Israele, è stato raggiunto un accordo per fermare i bombardamenti, un risultato probabilmente influenzato dalla pressione internazionale e dalle manifestazioni di protesta. Anche se l’accordo è minimo e non ha fermato completamente i bombardamenti, ha comunque portato a una tregua e all’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Passiamo al secondo punto: “La Flotilla non trasportava aiuti umanitari”. Questa affermazione è falsa. Gli aiuti umanitari erano presenti sulle imbarcazioni, inclusa quella su cui viaggiavo. Ho personalmente aiutato a caricarli e sono a conoscenza del deposito a Catania, dove erano stoccati e pronti per la partenza.

Il terzo punto da chiarire è: “Non avete consegnato gli aiuti”. Questo è avvenuto perché Israele ha impedito la consegna. La responsabilità non è nostra, ma di chi ha bloccato l’accesso agli aiuti. È come accusare l’ONU di non aver potuto consegnare aiuti umanitari a causa di un blocco imposto da Israele.

Riguardo all’accusa che “Vi ha finanziato Hamas”, è importante sottolineare che non esiste alcuna prova a supporto di questa affermazione. Le organizzazioni umanitarie sono spesso viste con sospetto sia da Hamas che da Israele. Prima del blocco delle barche della Flotilla, il governo israeliano ha pubblicato un documento che si è rivelato infondato, come confermato da diverse fonti di fact-checking.

Un’altra affermazione falsa è che “Siete in crociera”. Sono state create immagini false di feste e divertimenti, ma la realtà era ben diversa. Certamente ci sono stati momenti di gioia e amicizia, anche durante la detenzione, ma il nostro scopo era chiaro e serio: portare aiuti umanitari.

La sesta accusa, “Siete terroristi”, è stata lanciata dal Ministro israeliano per la sicurezza, Ben Gvir, mentre eravamo detenuti. Questa accusa è grave e riflette una narrazione più ampia che demonizza il popolo palestinese, che non è composto da terroristi, ma da persone che soffrono sotto l’occupazione.

Riguardo alla missione, è stata definita “politica”. In effetti, ogni missione umanitaria ha anche un aspetto politico, poiché solo la politica può fermare un genocidio o aprire corridoi umanitari.

Un’altra affermazione errata è che “Gli attacchi con i droni ve li siete fatti da soli”. Israele non ha mai avanzato questa accusa, poiché la violenza dell’arresto illegale è stata evidente a tutti. L’operazione di arresto è stata condotta alla luce del giorno, senza tentativi di nascondere le azioni dei militari.

La nona affermazione, “State compiendo un’azione illegale”, merita chiarimenti. Esiste una differenza tra ciò che è legale e ciò che è giusto. Denunciare Anna Frank durante la Seconda guerra mondiale era legale, ma profondamente ingiusto. Nel caso della Flotilla, eravamo nel giusto, mentre Israele ha violato leggi internazionali e diritti umani durante il sequestro delle nostre imbarcazioni.

Infine, l’affermazione che “Nella Striscia di Gaza non c’è carestia” è una delle più drammatiche. Le Nazioni Unite hanno confermato l’esistenza di una carestia a Gaza, con 132.000 bambini a rischio. Questa situazione è stata causata dall’uomo e rappresenta una crisi umanitaria che non può essere ignorata.



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