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L’ex campione mondiale Kafelnikov propone di boicottare Sinner: “Non giocherei più contro di lui



Un caso che fa discutere: le reazioni di Kafelnikov e Petrova infiammano il dibattito sul doping nel tennis. Sinner al centro delle polemiche.



La vicenda legata al Clostebol e alla successiva squalifica di Jannik Sinner continua a far parlare, con un’onda di critiche che non accenna a placarsi. Nonostante la chiusura del caso con una squalifica di 3 mesi – frutto di un accordo di conciliazione tra il campione altoatesino e la WADA, che ha rinunciato al ricorso al TAS – le reazioni nel mondo del tennis sono state tutt’altro che pacate.

Se da un lato la WADA ha riconosciuto l’assenza di dolo o colpa grave da parte del 23enne, attribuendo l’episodio a una negligenza dello staff, dall’altro alcuni ex campioni hanno usato toni durissimi nei confronti di Sinner, mettendo in dubbio la sua integrità.

Kafelnikov contro Sinner: “Non giocherei mai contro di lui”

L’ex numero uno del mondo Yevgeny Kafelnikov, noto per non trattenere le sue opinioni, ha espresso una serie di critiche feroci sui social media. Attraverso una serie di tweet sulla piattaforma X, il 50enne russo ha messo in discussione la decisione di Sinner di accettare la squalifica, dichiarando:
“Se sei sicuro al 100% della tua innocenza, perché accetti una squalifica? Non ha senso per me.”

Kafelnikov è poi passato ad attaccare direttamente la WADA, definendola “l’organizzazione più sporca” e insinuando che sia possibile raggiungere accordi anche in caso di colpevolezza. Ma il commento più controverso è stato il suo invito al boicottaggio:
“Se fossi ancora in attività, non scenderei mai in campo contro Sinner, a prescindere dal turno o dall’importanza del torneo.”

L’affondo di Nadia Petrova: “Togliete i titoli a Sinner”

Le critiche non si fermano alla voce di Kafelnikov. Anche l’ex tennista russa Nadia Petrova, ex numero 3 al mondo, ha espresso il suo disappunto in maniera altrettanto dura. La Petrova ha paragonato il caso di Sinner a quello di Maria Sharapova, che era stata squalificata per l’uso di meldonium, una sostanza vietata dal 2016.

“La squalifica di Sinner è ridicola,” ha dichiarato Petrova. “Sharapova è stata distrutta per molto meno. Dovrebbero togliergli tutti i titoli e premi ottenuti da quando è risultato positivo.”

La tennista ha persino accostato il caso di Sinner a quello del ciclista Lance Armstrong, sottolineando come a quest’ultimo siano stati revocati tutti i riconoscimenti al termine della carriera.

Nonostante le accuse, la WADA ha chiarito che l’esposizione al Clostebol è avvenuta a insaputa di Sinner e che la responsabilità è da attribuire alla negligenza del suo entourage. Tuttavia, Kafelnikov ha insistito su un punto cruciale:
“Perché non ha denunciato chi nel suo staff ha danneggiato la sua reputazione? Questo mi lascia perplesso.”

Il caso Sinner sta creando divisioni profonde nel mondo del tennis, con alcuni che difendono il giovane talento italiano e altri che mettono in dubbio la trasparenza delle istituzioni sportive. Le parole di Kafelnikov e Petrova rappresentano solo la punta dell’iceberg di un dibattito che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla carriera del tennista altoatesino.



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